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Ciao mamma tuo per sempre


Milurdein
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Ci riflettevo giusto qualche giorno fa riguardo ad Iron, quando un forumista scrive poco, su questi forum, rispetto al passato, ci può essere una deriva positiva o una negativa a livello personale; difficile che ci siano vie di mezzo. Ovviamente l'augurio è che chi si allontana da qui, per poco o tanto tempo, viva cose belle a livello affettivo, famigliare, umano, personale...ma alle volte purtroppo non è così...vedi Iron, vedi Sua Odinezza, vedi ultimamente il Milo...

Che dire? Oltre alle parole commoventi che Luca ha scritto e mi hanno colpito una per una, ho notato il suo modo di scrivere. Diverso dal solito. Non più quella furente "rabbia di vivere", quel fiume in piena che lo ha caratterizzato praticamente in ogni suo scritto precedente. In quella lettera aperta a sua madre, a se stesso e a noi ha scritto come un uomo che si è "fermato" a scrivere; che ha spento il motore, che ha interrotto, finito una corsa che evidentemente era rallentata già da tempo... Ieri gli si è avverata la peggiore delle ipotesi, la morte di un caro. Che si è andata ad aggiungere alla ancora troppo recente scomparsa del padre. Io spesso mi definisco da solo un "uomo interrotto", fermato nel suo percorso. E la morte di entrambi i genitori (associata ad altri fatti della vita) è qualcosa di terribile che solo chi la vive, e ognuno a modo suo, può, non dico capire, ma vivere, subire, assorbire e basta. Ti coglie come un uragano, ti travolge, non c'è modo di tornare indietro e rifare qualcosa, non si riavvia una vita come riavvii Windows, non hai modo di dire altre cose non dette, non hai modo di udire altre cose non sentite... E' un punto di non ritorno la morte di chi ami. Da lì in poi il senso di solitudine e di vuoto può essere agghiacciante; il punto di riferimento solito, abituale, consueto, rassicurante anche se doloroso, viene a mancare. Ed è sempre "improvvisamente" a mancare, anche se hai provato ad allenarti al pensiero, all'idea: non si può simulare questa realtà di morte, così come un attore può solo immaginare una parte, ma non viverla realmente. Molta della tua capacità di reagire a questo terribile colpo dipende da cos'altro ti sei costruito attorno. Per alcuni è un amore, la famiglia, i parenti, gli amici, il lavoro... Purtroppo dalle parole di Luca emerge che non vi è molto tra queste cose a cui appigliarsi per avere supporto e conforto in questo orrendo momento. Anzi. Le persone che dovrebbero essere di consolazione e lenimento del dolore rischiano di essere fonti di nuovo patimento, di ulteriore disorientamento.

Ma è giusto e doveroso anche sperare che un evento così drammatico sblocchi amori repressi di fratelli , illumini chi non ha capito appieno il valore della vita, chi ha respinto ciecamente, minimizzandolo, forse per paura, inadeguatezza personale, il pericolo della morte; e risvegli il sentimento di amore fraterno, che sfoci in occasione di riavvicinamento e non di ulteriore allontanamento. Che chi soffre reagisca nella nuova disponibilità, non nella ricerca di ulteriore distacco o di sfoghi aggressivi ed ostili.

Questo è il mio sommesso augurio, nella sincera vicinanza ad un dolore purtroppo conosciuto, e mai superato.

Io auspico proprio che tutti quelli che hanno conosciuto mia madre, i figli in particolare,riescano a coglierne questo aspetto veramente pulito e disinteressato. Mio padre era ancora più trasparente, un uomo non per niente in tutt'altra terra. Mia made pure, e si notava che erano entrambi nati non Milano. Io ho sempre vissuto questa ambivalenza come un grande valore, mentre dall'altro lato i due fratelli l'aspetto più tpicamente non milanese, ovvero quell'approccio alle cose più morbido e scazzato, lo considerano una pecca imperdonabile. La milanesità è anche e soprattutto questa stronzata del fare tante cose, e molto velocemente. A che cazzo serva non l'ho mai capito, se non a rompere i coglioni a chi non vuole correre come un demente, perchè a ben vedere il milanesardo corre in tondo come pirla, mentre pensa di andare dritto. Non sa mai cosa sta facendo, credendo di saperlo.

Io non credo di aver spento proprio niente caro massimo, io mi sono fermato a guardare ma l'ho fatto già diversi anni fa, ovvero quando ho deciso di tornare a vivere con mia madre. Se devo correre, lo devo fare per ingrassare me, non qualcun altro. comunque pare ci sia la possibilità di andare a lavorare per una onlus, un lavoro dove si parla di mercato, concorrenza e queste puttanate non lo posso più tollerare. Tanto oggi come oggi ho capito che voglio$ completare quell'abbozzo di libro che ho fatto svariati mesi fa. Lasciarlo incompiuto sarebbe una follia.

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Io auspico proprio che tutti quelli che hanno conosciuto mia madre, i figli in particolare,riescano a coglierne questo aspetto veramente pulito e disinteressato. Mio padre era ancora più trasparente, un uomo non per niente in tutt'altra terra. Mia made pure, e si notava che erano entrambi nati non Milano. Io ho sempre vissuto questa ambivalenza come un grande valore, mentre dall'altro lato i due fratelli l'aspetto più tpicamente non milanese, ovvero quell'approccio alle cose più morbido e scazzato, lo considerano una pecca imperdonabile. La milanesità è anche e soprattutto questa stronzata del fare tante cose, e molto velocemente. A che cazzo serva non l'ho mai capito, se non a rompere i coglioni a chi non vuole correre come un demente, perchè a ben vedere il milanesardo corre in tondo come pirla, mentre pensa di andare dritto. Non sa mai cosa sta facendo, credendo di saperlo.

Milo, i miei son milanesi, ma non per usare frasi fatte (tipo "non ci son più i giovani di una volta") i milanesi come i miei e i tuoi erano diversi da quelli odierni.

Si lavorava, certo, ma si era anche molto più solidali col prossimo, disposti ad aiutare il vicino di casa, ad accompagnare a scuola a turno i figli degli altri, a dare una mano dove c'era bisogno e non c'era la "malattia del soldo" dei giorni nostri.

Oggi la milanesità a cui accenni è una deviazione dell'efficientismo percui uno bada al suo maggior profitto, se serve inculando il prossimo, e i rapporti sociali se ci sono son finti, altrimenti c'è solo indifferenza.

Grazie a Dio non tutte le persone a Milano son così, molte vivono ancora per le cose che danno un senso vero alla vita e non solo per il lavoro.

Si potrebbe cominciare dalle piccole cose: quando ho aperto il topic del "buona giornata, anzichè buon lavoro" l'ho fatto perchè salutare col "buon lavoro" è un milanesismo del cazzo (e mi pare di averlo pure scritto) e da milanese lo odio profondamente.

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Non pensare che tua mamma abbia considerato voi figli meno cari del marito o dei genitori. Probabilmente era stanca e ti ha dato l'impressione di essersi lasciata andare, ma ricordati che, per una mamma, i figli sono la cosa più importante e più cara del mondo. Penso che sia una prerogativa dei figli pensare di non aver fatto abbastanza per aiutare i genitori, ma il senso di colpa si scioglierà con il tempo, vedrai, soprattutto per te che hai fatto delle scelte per non lasciarla sola. E tua mamma se n'è resa ben conto.

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Ti porgo le mie più sentite condoglianze e un abbraccio.

Io so che hai fatto tutto quello che poteva essere fatto e probabilmente anche di più.

Jim

JIM porca troia, ci siamo parlati e ti ho raccontato in che condizioni è entrata in ospedale, ed anche questa sera raccontando il tutto al nostro medico curante che l'ha vista durane la prima settimana ci è rimasto di merda quando gli ho detto che non ce l'ha fatta. Lui si ricordava una persona interattiva, confusa, ma tutto sommato in buone condizioni di salute, che lasciava presagire una ripresa anche tutto sommato buona. Hai capito che invece dopoi 2 settimane ha cominciato a peggiorare anche se nessuno ha saputo spiegare il perchè. Purtroppo da quando ce l'hanno rispedita in unità coronarica da quella merdaccia di clinica ha cominciato a peggiorare a vista d'occhio, la troponina (indicatore di infarto) è risalita altre 2 volte, l'ultima volta purtroppo in modo decisivo.

Non vorrei farla passare liscia a nessuno, perchè ci sono state almeno un paio di leggerezze imperdonabili tra questa gentaglia. Se qualche bastardo non ha fatto il suo dovere in un modo o nell'altro la pagherà, dovessi andare a fare compagnia a mia madre se non lo farò.

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ecco cosa fanno di buono mediamente i medici occidentali

Principali cause di morte nel mondo occidentale

di Marcello Pamio (a cura di) - 31/12/2008

Fonte: Disinformazione [scheda fonte]

Principali cause di morte in America

Negli Stati Uniti d’America, la prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari, la seconda i tumori e la terza sono gli errori dei medici (si prescrivono farmaci tossici, si sbagliano le diagnosi e le operazioni).

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Sabato c'è stato l'ultimo saluto a mia madre, in una chiesa dove si è sposata mia sorella e sono battezzate le sue nipoti. Io avrei preferito darle il saluto nella parrocchia dove abbiamo vissuto la nostra infanzia fino a quando avevo 30 anni, purtroppo i miei negli ultimi anni di vita si erano dovuti allontanare da quella marmaglia di cinesi che hanno invaso quella stupenda zona. IO credo che comnque avrebbe preferito essere salutata con le esequie dove ha vissuto tutti quegli anni con tutti noi, purtroppo in un momento del genere non ci si può attaccare a siffatte quisquilie, e comunque era soprattutto un mio desiderio in quanto da quando è stata male mia madre sono tornato svariate volte in quella chiesa. Mi sono reso conto che l'adorazione di qualcosa di ultraterreno (cosa che comunque non farò mai più), è pur sempre meglio dell'adorazione di un cialtrone terreno, o di qualunque adorazione pagana.

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Grave ritardo per le mie più sentite condoglianze.

Milo, hai usato un modo di usare il forum nuovo, che mi è piaciuto molto soprattutto per il contenuto del messaggio.

Un abbraccio.

è quello che faccio sempre, sono gli altri a non accorgersene :D

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  • 2 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...
Grazie a Dio non tutte le persone a Milano son così, molte vivono ancora per le cose che danno un senso vero alla vita e non solo per il lavoro.

Si potrebbe cominciare dalle piccole cose: quando ho aperto il topic del "buona giornata, anzichè buon lavoro" l'ho fatto perchè salutare col "buon lavoro" è un milanesismo del cazzo (e mi pare di averlo pure scritto) e da milanese lo odio profondamente.

e dove sono tra la massa di cialtroni che conosco? solo io conosco cialtroni?

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  • 10 mesi dopo...

Oggi fa un anno esatto dalla morte di mia madre. Pareva più semplice all'inizio. Ma era da un po' che le cose non andavano benissimo. Un po' mi è servito a cambiare pelle, ma le motivazioni di fondo di una persona seria non si possono gettare nel cesso, quelle rimangono a sostegno dell'impalcatura chiamata personalità. Solo che era se non l'unica, una delle pochissime persone "pulite" che conoscevo. Senza secondi fini, mai.

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  • 11 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Sono contento per te. Lo so che il mio è egoismo, perchè mia madre non ci stava più bene al mondo, addirittura pregava Dio perchè se la venisse a prendere.Per mia sorella vale la stessa cosa, mio fratello è troppo impegnato da troppi anni per capire come la pensi. Ma di certo anche a lui ha lasciato un grande vuoto.

Modificato da milordino
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  • 11 mesi dopo...

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