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Feccia.


SCRIGNO MAGICO
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5 ore fa, Sveva dice:

OT e provocazione: secondo voi il termine  "negro" è necessariamente dispregiativo?

 

hai scritto giustamente OT e provocazione, perché non c'entra niente e non è nemmeno l'insulto detto a Verona.

Per la gazzetta, invece la notizia non è il neonazismo imperante negli stadi, ma una questione lessicale.

Si può dire negro? Si apra il dibattito, intanto nel dubbio lo spariamo nel titolo

 

IMG_20191105_142500.jpg

 

Nel merito, è necessariamente offensivo chiamare i negri negri, i mongoloidi mongoloidi, i finocchi finocchi, i ritardati ritardati, i terroni terroni, i vecchi vecchi, i barboni barboni, gli handicappati handicappati, i ciccioni ciccioni?

È una questione di civiltà o di ipocrisia?

Il politicamente corretto, che oggi è percepito come insopportabile, consiste banalmente nel chiamare le persone (come i negri e gli handicappati) come vogliono loro invece che come vogliamo noi (che non siamo negri né handicappati). A me sembra una questione di decenza.

 

Posto che il neonazismo negli stadi riguarda benaltro.

Modificato da Tersite
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4 ore fa, Tersite dice:

 

hai scritto giustamente OT e provocazione, perché non c'entra niente e non è nemmeno l'insulto detto a Verona.

Per la gazzetta, invece la notizia non è il neonazismo imperante negli stadi, ma una questione lessicale.

Si può dire negro? Si apra il dibattito, intanto nel dubbio lo spariamo nel titolo

 

Il politicamente corretto, che oggi è percepito come insopportabile, consiste banalmente nel chiamare le persone (come i negri e gli handicappati) come vogliono loro invece che come vogliamo noi (che non siamo negri né handicappati). A me sembra una questione di decenza.

 

Posto che il neonazismo negli stadi riguarda benaltro.

 

Beccato! ^__^

Ho voluto rilanciare la provocazione proprio perchè ho visto il titolo di quell'articolo.

Ora rilancio: le persone di colore (uso temporaneamente questo termine per non essere scorretto) come vorrebbero essere chiamate?

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2 ore fa, Sveva dice:

 

Beccato! ^__^

Ho voluto rilanciare la provocazione proprio perchè ho visto il titolo di quell'articolo.

Ora rilancio: le persone di colore (uso temporaneamente questo termine per non essere scorretto) come vorrebbero essere chiamate?

 

Negro è un insulto come mongoloide, nero va bene come down

Sono convenzioni alla fine

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In questa situazione di attacchi contro un gruppo di persone, trascurare la specificità di quel gruppo significa negare il problema.

 

I vari giocatori insultati, da sterling in avanti, fanno appello all'unità dei neri o dei BAME come dicono altrove, prima che dire che siamo tutti uguali, cosa a cui se va bene si arriva in una fase successiva quando ci sono ingiustizie più velate di questi attacchi violenti e diffusi.

https://www.open.online/2019/11/05/caso-balotelli-hellas-verso-la-squalifica-la-proposta-del-sedicenne-del-milan-n-gbesso/

 

Modificato da Tersite
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8 ore fa, Toremoon dice:

 

Non lo so, è così importante per te definire le persone dal colore della pelle? 

 

Ti lascio 2 risposte:

 

1) No. ma a volte è importante per le persone stesse autodefinirsi col colore della pella.

2) No, io però considero il colore della pelle una caratteristica fisica (non razziale) pertanto in certe situazioni può essere comodo avere un riferimento di quel tipo. Esattamente come dico : il biondino, la rossa, lo spilungone. In altri casi invece mi è più comodo dare riferimenti geografici: il cinese, il milanese, il napoletano

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trenta anni fa ci hanno fatto credere che potevamo essere tutti più buoni, pace nel mondo, muri che cadono, concerti per l'Africa ecc ecc e il politicamente corretto ci ha detto che parole come negro, frocio, mongoloide non potevamo più usate perché ritenute offensive, poi trentanni dopo scopriamo che non solo quelle parole le continuiamo a usare ma gli abbiamo dato un peso molto più offensivo di prima.

Dal film Saturno contro "Gay? Noo io sono frocio - ma non è la stessa cosa? - si ma io sono all'antica"

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2 ore fa, Sveva dice:

 

Ti lascio 2 risposte:

 

1) No. ma a volte è importante per le persone stesse autodefinirsi col colore della pella.

 

Non è proibito a nessuno essere razzisti. 

 

2 ore fa, Sveva dice:

2) No, io però considero il colore della pelle una caratteristica fisica (non razziale) pertanto in certe situazioni può essere comodo avere un riferimento di quel tipo. 

 

È strano che tu consideri proprio il colore della pelle e non, per esempio, il cazzo lungo. 

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2 ore fa, Toremoon dice:

È strano che tu consideri proprio il colore della pelle e non, per esempio, il cazzo lungo. 

 

Quando devo permettere a una persona di  identificare una terza e io e/o il mio interlocutore non conosciamo il nome del soggetto è normale fare riferimento a quella caratteristica che in modo più evidente e specifico la vada ad individuare. Il cazzo lungo non mi sembra che sia una caratteristica visibile.

Quindi dico che mi può capitare di riferirirmi a una persona definendola come "la cameriera rossa", "l'impiegato quello alto",  "la postina vecchia", "il meccanico biondo" mentre non mi capiterà mai di dire "il muratore dagli occhi marroni" o "il commesso dal cazzo liungo".

 

 

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3 ore fa, Juris dice:

trenta anni fa ci hanno fatto credere che potevamo essere tutti più buoni, pace nel mondo, muri che cadono, concerti per l'Africa ecc ecc e il politicamente corretto ci ha detto che parole come negro, frocio, mongoloide non potevamo più usate perché ritenute offensive, poi trentanni dopo scopriamo che non solo quelle parole le continuiamo a usare ma gli abbiamo dato un peso molto più offensivo di prima.

Dal film Saturno contro "Gay? Noo io sono frocio - ma non è la stessa cosa? - si ma io sono all'antica"

 

Appunto, dipende dal peso e dal senso che si vuole dare alla parola, nonchè la percezione che ne ha il soggetto.

 

ti anticipo un tema su cui ritornerò, proponendo alla tua lettura un dialogo prima in italiano e poi nel mio dialetto.

Vorrei rovare la maglieta che è in vetrina.

Quale?

Quella nera.

 

ualerese pruà la maiina che gh'è an vidrina.

Quala?

Chela negra

 

 

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5 ore fa, Juris dice:

trenta anni fa ci hanno fatto credere che potevamo essere tutti più buoni, pace nel mondo, muri che cadono, concerti per l'Africa ecc ecc e il politicamente corretto ci ha detto che parole come negro, frocio, mongoloide non potevamo più usate perché ritenute offensive, poi trentanni dopo scopriamo che non solo quelle parole le continuiamo a usare ma gli abbiamo dato un peso molto più offensivo di prima.

Dal film Saturno contro "Gay? Noo io sono frocio - ma non è la stessa cosa? - si ma io sono all'antica"

 

non ti sembra che le discriminazioni per l'orientamento sessuale siano diminuite rispetto a 30 anni fa?

al di là dei diritti ottenuti formalmente, ho l'impressione che per esempio un adolescente gay a scuola trovi una situazione migliore.

 

Modificato da Tersite
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Alla fine abbiamo abbocato al dibattito sui giornali e social, ovvero cosa è razzista e cosa no. Balotelli viene insultato da tutta Italia perché è stato preso a simbolo dai razzisti che poi si mascherano dietro scuse puerili ed idiote. Non me ne frega un cazzo se gli hanno fatto gli ululati o meno. Per me c’è un atteggiamento razzista.

L’argomento specifico è: il razzismo sugli spalti. Esiste? Si. Come batterlo? Non lo so. Di sicuro penso che punire le società è un modo sbagliato perché da sempre è stata usata l’arma del ricatto nei confronti delle società. Tu mi stai sul cazzo, io faccio esplodere tre bomboni e ti fanno la multa. Tu mi stai sul cazzo, io faccio gli ululati e ti becchi la squalifica. La responsabilità oggettiva è un’arma per chi vuole rompere le palle. Va abolita.

Tra parentesi, a Bologna i tifosi dell’Inter hanno cantato “Siam venuti in pullman perché, a Bologna la stazione non c’è”.

Sono stati quattro gatti. Come saranno stati una trentina a Verona, come erano alcune decine ad aver fatto il saluto romano a Lazio-Rennes ed è costata la chiusura della curva.

Io sono per il classico “per pochi idioti è sbagliato punire tutti”. Lo dico convintamente perché chi non pensa ciò starebbe, a mio avviso, sullo stesso livello dei salviniani che dicono che gli immigrati rubano, stuprano, delinquono, quindi lasciamoli affogare e, giustamente gli si dice “è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio”.

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Adesso, Tersite dice:

 

non ti sembra che le discriminazioni per l'orientamento sessuale siano diminuite rispetto a 30 anni fa?

 

non lo so, io vivo il tempo odierno e vedo ancora miei amici licenziati perché omosessuali e leggo ancora di ragazzi picchiati perché si tengono per mano e sento ancora usare la parola frocio come epiteto offensivo, cosa è cambiato rispetto a prima? Che se mi licenzi a causa del mio orientamento sessuale ti faccio vertenza e la vinco, ma se mi picchi o mi offendi ti posso anche denunciare ma visto che non esiste una legge contro l'omofobia non serve a nulla.

Il giorno in cui non avremmo più bisogno dei Pride perché essere omosessuale non sarà sinonimo di discriminazione allora potremmo dire che le cose sono cambiate.

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26 minuti fa, Juris dice:

 

non lo so, io vivo il tempo odierno e vedo ancora miei amici licenziati perché omosessuali e leggo ancora di ragazzi picchiati perché si tengono per mano e sento ancora usare la parola frocio come epiteto offensivo, cosa è cambiato rispetto a prima? Che se mi licenzi a causa del mio orientamento sessuale ti faccio vertenza e la vinco, ma se mi picchi o mi offendi ti posso anche denunciare ma visto che non esiste una legge contro l'omofobia non serve a nulla.

Il giorno in cui non avremmo più bisogno dei Pride perché essere omosessuale non sarà sinonimo di discriminazione allora potremmo dire che le cose sono cambiate.

 

considera che 30 anni fa chiedere una legge contro l'omofobia sarebbe stato delirante (non si sarebbe nemmeno capito di cosa si parlava), il dibattito era se i gay potessero insegnare alle elementari.

anche parlare di pride (o anche di coming out) era inimmaginabile.

senza pensare alle unioni civili, fino a 20 anni fa come dici potevano essere licenziati liberamente (2003) erano esclusi dalla donazione del sangue (2001) 

poi è aneddotica che non conta niente ma in diverse classi del liceo che ho visto, ci sono diversi omosessuali o bisessuali dichiarati, cosa che ai miei tempi (ossia 18 anni fa) era molto rara.

 

più che altro dal tuo messaggio sembrava che il politically correct avesse peggiorato la situazione, conveniamo che non sia affatto così. usare parole rispettose per me non è un segno di ipocrisia e non può fare danni, poi ognuno resta libero di fare il cafone e i problemi pratici sono altri.

Modificato da Tersite
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Io la penso diversamente, anche in base ad alcune persone che ho conosciuto che facevano parte di alcune curve.

Non sono né fascisti, né razzisti, né altro.

Sono violenti, e per lo più criminali di vario livello. Il fascismo, il razzismo e altro, non sono che pretesti per usare violenza. Verbale, ma soprattutto fisica, se ne hanno l'occasione.

 

Ricordo un episodio, di una decina d'anni fa.

Non so se i fatti andarono così, so solo la sua versione.

In pratica, le tifoserie di Napoli e Bari sono sempre state rivali. Però si allearono contro la tifoseria della Juve, perché a Torino, alcuni tifosi spaccarono le mattonelle del bagno e le lanciarono verso i tifosi napoletani, dove c'erano le famiglie. Le schegge, taglienti come rasoi, ferirono alcune persone tra cui un bambino.

A quel punto le tifoserie delle squadre del Sud fecero un summit. E volevano dichiarare "guerra".

Il tizio che raccontava era un ragazzo sui venticinque anni. Spacciava. E mentre raccontava si fermava per guardare dalla testa ai piedi chiunque entrava e valutarne la bravura a fare botte.

Dal suo modo di porsi, da quello che diceva, e da come lo diceva, si capiva che non c'era neanche alla base il pretesto di "vendicare" l'ipotetico bambino. C'era solo la voglia di fare a botte, usare violenza su qualcun altro che neanche si conosce solo per il gusto di far male.

 

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