SCRIGNO MAGICO Inviato Ottobre 1, 2018 Segnala Share Inviato Ottobre 1, 2018 GURU baba rey e MasterMatrix 2 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
aleman Inviato Ottobre 2, 2018 Segnala Share Inviato Ottobre 2, 2018 Ero convinto fosse già morto. Rip. Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Gianni Infantino Inviato Ottobre 2, 2018 Segnala Share Inviato Ottobre 2, 2018 Ma il Toto morti come sta andando? SCRIGNO MAGICO 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MasterMatrix Inviato Ottobre 22, 2018 Autore Segnala Share Inviato Ottobre 22, 2018 Si chiamava Rønneberg con la ø. Rispetto grandissimo. https://www.ilgazzettino.it/cultura/joachim_ronneberg_bomba_atomica_hitler-4056554.html silvia_fi e aleman 1 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MasterMatrix Inviato Novembre 1, 2018 Autore Segnala Share Inviato Novembre 1, 2018 Grande/i attore/i di teatro https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/11/01/news/carlo_giuffre_-210543156/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Tersite Inviato Novembre 6, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 6, 2018 https://www.gazzetta.it/fighting/pugilato/06-11-2018/mario-melo-morto-croissant-pugilato-310197221163.shtml questo ex pugile è morto facendo a gara a chi mangiava più cornetti Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SCRIGNO MAGICO Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Ma è una bufala! Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SCRIGNO MAGICO Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Ci sono cascati in tanti... Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tartina Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Ma l'hanno appena detto al tg1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SCRIGNO MAGICO Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Adesso, tartina dice: Ma l'hanno appena detto al tg1 Dovranno rettificare, pare sia una bufala... Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SCRIGNO MAGICO Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Si mettessero d'accordo... WIRED ha prima pubblicato e poi cancellato la notizia... https://it.mediamass.net/people/stan-lee/bufala-morte.html Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
aleman Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Wikipedia ha appena aggiornato la pagina e decine di siti confermano. Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tartina Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 la nuova frontiera delle bufale è dire che una notizia è una bufala Helder, MasterMatrix e JackShepard 2 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
aleman Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Adesso, tartina dice: la nuova frontiera delle bufale è dire che una notizia è una bufala In realtà la bufala c'era stata sabato, e quindi cercando in rete usciva sia che fosse morto, sia che fosse una bufala. Coincidenze? Io non credo tartina 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SCRIGNO MAGICO Inviato Novembre 12, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 12, 2018 Comunque devo dire che non dimenticherò mai quando comprai in edicola la prima copia dell'Uomo Ragno... Mitico Stan... Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SCRIGNO MAGICO Inviato Novembre 13, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 13, 2018 https://www.wired.it/play/fumetti/2018/11/13/idee-incredibili-stan-lee/?utm_medium=marketing&utm_campaign=wired&utm_source=Twitter#Echobox=1542100444 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
silvia_fi Inviato Novembre 14, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 14, 2018 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MasterMatrix Inviato Novembre 26, 2018 Autore Segnala Share Inviato Novembre 26, 2018 L'ultimo tango a Parigi Zero 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GURU baba rey Inviato Novembre 26, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 26, 2018 1 ora fa, MasterMatrix dice: L'ultimo tango a Parigi La scena del burro Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Zero Inviato Novembre 26, 2018 Segnala Share Inviato Novembre 26, 2018 1 ora fa, MasterMatrix dice: L'ultimo tango a Parigi L abbiamo rivisto proprio 2 settimane fa circa Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
aleman Inviato Dicembre 1, 2018 Segnala Share Inviato Dicembre 1, 2018 “ Hai presente, caro lettore, quando vivi uno di quei dolori che ti lasciano la ferita aperta per tanto tempo? Hai presente quando il cuore ha un colpo per un’emozione negativa e l’anima sta male per giorni e a volte per anni? Poi le ferite, con il tempo, si ricuciono ma non è sempre così. Quelle che provai io, da ragazzino, quando lasciai Napoli per sempre, sono ancora lì, latenti nel mio cuor; tanto è vero che, quando ritorno nella mia città per due o tre giorni, sento un’emozione che, da una parte, sembra una sferzata di energia che mi accarezza e che mi scuote, e dall’altra sembra un pugno nello stomaco, perché so che ripartirò. E’ un misto che mi toglie il fiato e che mi fa sbarrare gli occhi, come se avessi paura di socchiuderli e di perdere qualcosa. Napoli, quanto ti ho amato, e quanto mi sei ancora nell’anima, anche se sono un tuo figlio adottivo, perché nacqui al Nord e arrivai da te a due anni. Tuttavia, come quando non rispettano la persona più cara che hai come compagna di vita, così io sto male e vorrei reagire quando ti offendono, presentandoti solo come una città di delinquenza, quando la televisione mostra servizi sulle baby gang facendo credere che nelle tue strade ci sia solo gente così, quando ti descrivono soltanto come luogo di delitti e di camorra. Io so benissimo che tu non sei così. Non che voglia negare che esista da te, nelle tue strade, la malavita, ma è la stessa che esiste fra le strade e la gente di tante altre città d’Italia. Ma perché, le baby gang non ci sono anche nei parchi di Milano per distribuire droga e a volte per commettere altre azioni criminali? Milano, però, è la città dell’industria, del lavoro, della ricchezza italiana e pochi osano parlare sempre dell’altro aspetto della città, così come se ne parla poco a Torino, se ne parla poco a Genova, se ne parla poco a Firenze, e in altre illustri città. Napoli, tu invece sei sempre sotto processo e questo fa soffrire chi ti conosce bene. Sono anni e anni che ti ho lasciato, ero un ragazzino appena quindicenne. Ma ancora, quando torno nelle tue strade, l’aria, la gente, mi provocano un’emozione così forte che, quando riparto, ho ancora dentro di me la nostalgia che mi prese quando me ne andai da ragazzino. Ma che cosa hai di magico? Si parla tanto del tuo panorama, delle tue isole, dei tuoi monumenti ma si parla meno delle tue magie: le opere d’arte per esempio che tu custodisci. Quanti sanno che sei la città di quel capolavoro dell’arte che è il Cristo velato? Quanti sanno le meraviglie che sono li, tra le pareti del Monastero di Santa Chiara, nel centro della città, accanto a quella meraviglia della chiesa del Gesù Nuovo che pure lei è un capolavoro artistico? Quanti sanno quello di cui sono testimone? Te lo racconto. Quando ero ragazzino e andavo a scuola, per le elementari e per le medie, vivevo proprio in quello che oggi si definisce il quartier più malfamato di Napoli, via delle Zite n°27, primo piano; è la via che unisce Forcella a via dei Tribunali, che sono strade parallele. Allora era il quartiere del pittoresco contrabbando di sigarette fatto soprattutto dalle donne; pittoresco, perché il pacchetto lo pagavi 100 lire se lo prendevi infilando la tua mano nella tasca della contrabbandiera, ma lo pagavi centoventi se infilavi la mano nel reggiseno della contrabbandiera dove lei nascondeva, anche lì, il pacchetto. E la contrabbandiera gridava: “Sigarette a cento lire, e centoventi con lo sfizio”. Il quartiere era ed è a due passi dal Duomo, la chiesa più importante della città, e forse la più bella e la famosa di tutta la Campania. C’era però una chiesetta più vicino in via dei Tribunali, ma noi preferivamo il Duomo. Sai perché, lettore? Perché, quando entravamo in quella chiesetta, noi bambini ci spaventavamo: c’erano dei quadri così scuri, così bui con gente che ti appariva cattiva, perché aveva in mano teste che sanguinavano. Una cosa orribile. Quanti bambini hanno pianto lì dentro quando da piccini i genitori li portavano a messa? Tanto erano impressionanti quei quadri alle pareti che, alla fine, ce ne andammo uno ad uno e quella chiesetta venne chiusa. E andavamo in Duomo, più grande, più allegro, più fastoso: pensa, c’è la Cappella di San Gennaro con tutto quell’oro…. Bene, ripassai da Napoli venti anni dopo, tornai sui luoghi della mia infanzia e passai da via dei Tribunali, dove c’era quella chiesetta che ora lo so, ma allora lo ignoravo, ha il nome Pio Monte della Misericordia. Non immagini la fila di persone che c’era lì davanti ad aspettare di entrare. Cera persino un valletto che stava attento alla folla e distribuiva dei numerini ai passanti che si mettevano in fila e poi uno a uno li chiamava e li faceva entrare. Meravigliato, mi avvicinai al valletto e gli chiesi: “Ma perché c’è tutta questa gente davanti a questa chiesetta che una volta era stata abbandonata e poi chiusa?”. Mi rispose: “Vengono per vedere i quadri di Caravaggio e della sua scuola”. Hai capito, lettore? Quella chiesa conservava i capolavori del pittore Caravaggio che, come sai, aveva soggiornato a Napoli per parecchio tempo: erano i quadri che spaventavano noi bambini e che con il tempo erano stati poi rivalutati. Ma questa è solo una delle meraviglie di quel quartiere che ingiustamente viene definito famigerato. Tutte quelle case nei vicoli intorno sono palazzoni antichi. Del Cinquecento, del Seicento. Sono case in degrado, spesso abitate da povera gente. Eppure sul soffitto e anche nell’atrio puoi vedere affreschi meravigliosi. Ma pochi lo sanno, perché nessuno osa entrarci dopo la fama che ti hanno ingiustamente creato, Napoli carissima. Ma questa è solo la superficie, l’esteriorità. Vogliamo parlare adesso della gente di Napoli? E’ unica, meravigliosa, con un cuore grande così. Recupero ancora i miei ricordi. Da bambino ero all’edicola, avevo sei anni, stavo comprando Topolino. C’erano gli operai che lavoravano in alto, proprio sopra di me, perché preparavano le luminarie per una festa e una processione. Uno di quegli operai perse il martello di mano, che mi cadde proprio in testa, creandomi un bel buco e facendomi uscire tanto di quel sangue che neanche lo immagini, lettore. Mi misi a piangere. Ero solo con la mia cuginetta, Mila,. gridavo: “Voglio andare dalla mamma”. E Mila disse: “Ma lo sai che è fuori con la mia, non c’è nessuno a casa”. La gente la sentì e allora un signore mi prese in braccio e disse: “Portiamolo agli Incurabili”. Era l’ospedale lì vicino. Mentre mi portavano, sentivo gridare: “E’ o guaglione della signora Mayèr”: si, con l’accento sulla “e”, alla napoletana. Non immaginavo che ci conoscessero tutti. Invece, questo era il bello del mio quartiere, più o meno ci si conosceva tutti, e tutti eravamo pronti ad essere solidali l’uno con l’altro. E quel signore con me in braccio venne seguito da circa un centinaio di persone, perché molti volevano aiutarmi o almeno sapere che fine avrei fatto. Arrivammo all’ospedale non so in quanti e tutti gridavano: “Guardate’o guaglione, guardate’o guaglione s’è rott’ ‘a capa”. Nel frattempo qualcuno aveva rintracciato la mamma, che arrivò all’ospedale con mia zia, la mamma di Mila. Ecco, questo è il grande cuore di Napoli: è sempre pronto ad aiutarti, a darti una mano, a mettere la solidarietà davanti a tutto, anche davanti ai propri interessi, al proprio lavoro, alla propria vita. Lo è il cuore della gente dei quartieri alti, lo è quello dei quartieri più poveri e lo è, nel bisogno, anche quello dei malavitosi, credimi, lettore. E ti ricordo, lettore, una cosa che certamente sai: durante la guerra, negli anni Quaranta, per novantasei ore, passate alla storia come le Quattro giornate di Napoli, senza esercito, con armi arrangiate e con l’astuzia, la gente uscì dalle case, vincendo le paure, e adulti, uomini, donne, ragazzini e ragazzine, combatterono per le strade per cacciare i tedeschi. E vinsero, permettendo così alle truppe americane sbarcate in Sicilia di entrare in città per proseguire poi la loro avanzata per liberare il Nord. Ma, Napoli, adesso? Sei sempre più grande, perché si sta risvegliando la tua antica cultura. Non a caso il film candidato a 15 premi ai prossimi David di Donatello, Ammore e malavita, è tutto napoletano. E napoletani sono quasi tutti i suoi attori. Una volta ce ne erano pochi di artisti nati a Napoli: ………ora ce ne sono un’infinità. Così proprio a Napoli è dedicato il fumetto di questa settimana. Ho scritto il soggetto tratto dalla poesia, poi diventata canzone, ‘O paese d’o sole… Un fumetto che mi è stato dettato dall’anima, perché tu, Napoli, mi sei da sempre nell’anima.” Sandro Mayer. SCRIGNO MAGICO 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MasterMatrix Inviato Dicembre 1, 2018 Autore Segnala Share Inviato Dicembre 1, 2018 Non sapevo se scriverlo nel topic "chissenefrega" o qui... lo metto qui, george bush Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MasterMatrix Inviato Dicembre 1, 2018 Autore Segnala Share Inviato Dicembre 1, 2018 https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/01/news/e_morto_a_napoli_ennio_fantastichini-213150738/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1 Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MasterMatrix Inviato Dicembre 7, 2018 Autore Segnala Share Inviato Dicembre 7, 2018 Gigi Radice Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Gianni Infantino Inviato Dicembre 7, 2018 Segnala Share Inviato Dicembre 7, 2018 1 ora fa, MasterMatrix dice: Gigi Radice retrocedemmo, ma per la prima parte del campionato giocammo un gran calcio il canto dei tifosi viola era questo: BEVE E NON, BEVE E NON BEVE E NON LO DICE GIGI RADICE BEVE E NON LO DICE Cita Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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