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Come si lavora in Italia come si lavora fuori


Tersite
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in particolare negli usa

debbo comparare il modo in cui si vive in ufficio in italia e negli usa, dalle cose più futili (si arriva in ritardo? si fanno pause pranzo lunghe invece di prendere cose alla scrivania?) a quelle meno futili (si gestiscono le riunioni diversamente? si usano mezzi - tipo videoconferenze skype - qui pressoché inutilizzate?).

ogni consiglio è benvenuto, anche quelle boiate simpatiche su buzzfeed che mostrano tutto con una grafica simpatica, anche un aneddoto che ha raccontato il cugino che ha fatto lo stage a NYC, anche pregiudizi infondati o paesi che non c'entrano nulla portano food for thought.

Non ho mai lavorato all'estero.

Come Juris però, posso fare una comparazione tre due esperienze lavorative italiane in quanto ho lavorato tre anni a Roma e da tre anni lavoro a Milano.

Partiamo dal presupposto che sia a Roma che a Milano ho fatto più o meno lo stesso tipo di lavoro (sono nell'IT: datawarehouse e business intelligence).

C'è però una grossa differenza che a mio avviso influisce nelle differenze: a Roma il mio cliente era il pubblico (Ministero) mentre a Milano siamo nel privato.

ORARIO DI LAVORO

A Roma c'era grande tolleranza e flessibilità. L'orario era 9:00-18:00 con un'ora di pausa pranzo ma molti arrivavano in ritardo o andavano via prima, alcuni anche sfacciatamente (gente che lavorava palesemente anche 3 ore in meno al giorno). Se avevi un'urgenza e dovevi uscire una o due ore prima non prendevi un permesso, lo dicevi al tuo responsabile a voce e tanti saluti. Coi permessi ti facevi le vacanze estive.

A Milano ho orari molto più rigidi, se devo uscire anche solo un'ora prima devo prendere un permesso. Tra l'altro qui non c'entra nulla il pubblico/privato perchè la mia attuale società ha anche una sede a Roma e quando dobbiamo chiamare i nostri colleghi della capitale sappiamo già che non dobbiamo telefonare troppo presto perchè prima delle 9.30 non c'è mai nessuno.

PRANZO e PAUSE VARIE

Sia a Roma che a Milano la pausa pranzo durava un'ora e si rispettava.

A Roma si mangiava sempre fuori dall'ufficio, in genere in mensa.

Anche a Milano mangiamo quasi sempre fuori. Qualcuno si porta il cibo da casa (lo facevo anch'io all'inizio) anche se in realtà per policy aziendale sarebbe vietato consumare pasti sulla scrivania.

Per quanto riguarda le altre pause:

A Roma tra pause caffè e pause sigaretta era un continuo via vai dall'ufficio. Tranne per me visto che non fumo e non bevo caffè.

A Milano noto che l'usanza delle pause caffè e sigaretta c'è ma è più moderata.

FERIE

A Roma non c'è mai stata una sola discussione per le ferie, non è neanche mai esistito un "piano ferie": semplicemente ognuno si prendeva quelle che voleva. Io ad esempio nel natale 2011 me ne sono andato in Nuova Zelanda per un mese intero senza alcun problema.

A Milano ogni volta che si avvicinano le ferie è un delirio, bisogna fare un piano ferie a incastro che garantisca le coperture e i nostri capi sistematicamente ce lo bocciano. Nella pratica non ci confermano mai le ferie fino all'ultimo (secondo me per pararsi il culo, così se capita un'urgenza ti impongono di restare, forti del fatto che non avevano confermato nulla). E' quasi impossibile prendere più di 2 settimane di fila.

AUDIO/VIDEO CONFERENZE

A Roma personalmente non mi capitava mai di fare conferenza a distanza, si facevano sempre e solo riunioni di persona.

A Milano utilizziamo spesso le call conference al telefono, più raramente le video conference ma capitano anche quelle.

LAVORO DA CASA

Una cosa che in Italia mi sembra molto osteggiata è il lavoro da casa. A Roma non se ne parlava proprio. A Milano fanno moltissima resistenza ma qualche volta mi hanno permesso di farlo (solo quando dovevo fare straordinari il weekend).

Eppure il mio è un lavoro che potrei benissimo fare da casa e penso che potrei essere anche più produttivo, ma in Italia le società non si fidano, vogliono poterti controllare.

STAFF

A Roma avevamo gruppi di lavoro sovrastaffati, c'erano gli sviluppatori che facevano tutto il lavoro, il capoprogetto che si interfacciava con il cliente e prendeva le decisioni, e poi in mezzo tutta una serie di figure intermedie assolutamente inutili che non facevano NIENTE.

A Milano siamo invece sottostaffati, per ridurre i costi hanno creato un gruppo unico che gestisce 6 sistemi diversi e dobbiamo fare i salti mortali, ognuno di noi oltre il "suo" è costretto a fare anche altre cose non di sua stretta competenza (da una parte è un bene perchè aumenti le tue skill, dall'altra il tuo lavoro diventa molto più faticoso).

In generale, sarà anche per questo, ma a Roma l'ambiente di lavoro era molto rilassato, anche troppo per i miei gusti. C'era grande propensione per il cazzeggio, molta fanfaronaggine, fancazzismo.

A Milano l'ambiente è al contrario fin troppo pressante, stressante, spesso poco gradevole anche perchè i capi pretendono di raggiungere la luna con una catapulta (cit.).

In generale nè a Roma nè a Milano ho visto una reale, autentica, propensione verso l'efficienza (l'eccellenza non la nomino nemmeno).

Modificato da GURU baba rey
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Io ho 'contrattato' il lavoro da casa per il mio ultimo progetto. L'ho messa sul piano economico: da un lato davo la disponibilita' a stare tutto il periodo del progetto (che poi e' durato 3 anni) on site, il che avrebbe avuto un impatto economico per l'azienda molto elevato (3 anni di alberghi/rientri/vitto), dall'altro quello di seguire il tutto da casa e limitare le trasferte alle sole riunioni essenziali ed alla prima fase del progetto (nella quale ho fatto conoscenza con i sub-contractors locali che avrebbero seguito il lavoro). Gli Americani, molto pragmatici, di fronte alla mia garanzia che non vi sarebbe stato alcun impatto con i risultati hanno immediatamente scelto la seconda opzione. Io mi sono organizzato il lavoro sulla base dei fusi orari: alla sera (21:00 conference call con gli Americani, massimo 2 ore ma molto spesso meno di 30 minuti, giusto per aggiornamenti sul progresso del progetto). Al mattino mi svegliavo per portare mio figlio all'asilo, al rientro colazione. Intorno alle 11:00 call con i clienti in Qatar per il coordinamento delle attivita' giornaliere. Verso le 14-15 call con i clienti per la porzione Europea del progetto. Avevo dato la mia disponibilita' giornaliera dalle 11 alle 23, quasi sempre ero a casa ma se fuori dovevo solo garantire di avere un cellulare ed un collegamento ad Internet (quin in Malesia nessun problema) e per 3 anni sono andato avanti cosi'. In Italia penso sarebbe stata durissima...

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non conosco l'esperienza di guru, ma posso dire che la mia esperienza nel pubblico è diversa:

le ferie vanno organizzate con gli altri colleghi dell'ufficio, l'ufficio non rimane mai scoperto c'è sempre un responsabile a cui fare riferimento

per il viaggio di nozze ho preso 1 mese dopo 2 mesi e mezzo di straordinari (orario di lavoro: 9-20 ma anche 21,21.30... uscivo dal garage) per esigenze lavorative e spostando di conseguenza il congedo matrimoniale 20 giorni in avanti, in periodi non critici di lavoro). se prendi 1 mese ad agosto o dopo la chiusura dell'anno non crei grossi problemi al lavoro, qualche ricaduta sui colleghi c'è ma - almeno nel mio ufficio - c'è un buon clima e si collabora.

a milano dopo le 17 non trovi più nessuno in ufficio. il venerdì dopo le 14. qui, salvo rari casi (il protocollo o uffici in cui l'attività è autonoma) trovi tutti almeno fino alle 18

per entrare/uscire fuori dall'orario di lavoro devi chiedere un permesso. abbiamo il badge

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a milano dopo le 17 non trovi più nessuno in ufficio. il venerdì dopo le 14. qui, salvo rari casi (il protocollo o uffici in cui l'attività è autonoma) trovi tutti almeno fino alle 18

per entrare/uscire fuori dall'orario di lavoro devi chiedere un permesso. abbiamo il badge

Evidentemente abbiamo esperienza diverse (e facciamo anche lavori diversi).

Qui a Milano ho la copertura del servizio dalle 8.30 alle 18.30, LUN-VEN.

Ma ripeto, a Milano lavoro nel privato, non nel pubblico, potrebbe essere dovuto a questo.

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non conosco l'esperienza di guru, ma posso dire che la mia esperienza nel pubblico è diversa:

le ferie vanno organizzate con gli altri colleghi dell'ufficio, l'ufficio non rimane mai scoperto c'è sempre un responsabile a cui fare riferimento

per il viaggio di nozze ho preso 1 mese dopo 2 mesi e mezzo di straordinari (orario di lavoro: 9-20 ma anche 21,21.30... uscivo dal garage) per esigenze lavorative e spostando di conseguenza il congedo matrimoniale 20 giorni in avanti, in periodi non critici di lavoro). se prendi 1 mese ad agosto o dopo la chiusura dell'anno non crei grossi problemi al lavoro, qualche ricaduta sui colleghi c'è ma - almeno nel mio ufficio - c'è un buon clima e si collabora.

a milano dopo le 17 non trovi più nessuno in ufficio. il venerdì dopo le 14. qui, salvo rari casi (il protocollo o uffici in cui l'attività è autonoma) trovi tutti almeno fino alle 18

per entrare/uscire fuori dall'orario di lavoro devi chiedere un permesso. abbiamo il badge

anche io qui a Roma se voglio uscire prima o arrivare dopo devo chiedere un permesso almeno un paio di giorni prima e aspettare che mi venga confermato, niente a voce e tutto tramite email, lo stesso per le ferie: a parte Agosto quando lo studio chiude e comunque va inviato un piano ferie, per il resto dell'anno dobbiamo assicurare almeno una persona in contabilità (dove lavoro io) quindi anche sotto Natale bisogna alternarsi, i ponti poi sono al 90% esclusi.

A me ogni volta sorge il problema ad agosto perché vado in Sicilia e non posso comprare il biglietto un paio di settimane prima della partenza perché costerebbe troppo, ormai però più o meno so quanto mi serve per completare le scadenze di agosto e quindi non aspetto la conferma delle ferie per fare il biglietto dell'aereo.

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non sapevo dove metterlo, un articolo interessante

http://diario.cinefile.biz/mi-rifiuto-di-assumere-chi-non-conosce-la-grammatica

(con richiamo anche al libro "eats, shoots & leaves - un approccio tolleranza zero alla punteggiatura". Il libro è dedicato alla memoria dei tipografi bolscevichi di San Pietroburgo che, nel 1905, chiesero di venir pagati tanto per i segni d’interpunzione quanto per le lettere e diedero inizio alla raffica di scioperi che portarono alla rivoluzione)

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  • 3 settimane dopo...

Appena firmato un nuovo contratto sempre con la stessa azienda Texana con cui ho collaborato negli ultimi 4 anni.

Mi sono sentito via Skype con il CTO, mi ha accennato il progetto. Essendo qui in Malesia ho accettato subito (praticamente lavoro da casa e senza nemmeno problemi di fuso orario). Due giorni dopo ho ricevuto via email l'NDA ed il contratto. Firmati e rispediti il giorno stesso. Mi hanno gia' spedito la Corporate credit card per le spese. Tra 9 giorni sono a Muscat (Oman) per il kick-off meeting (il cliente e' un consorzio internazionale, la maggior parte paesi del Golfo Persico).

In Italia probabilmente sarei ancora al colloquio iniziale con il capo del personale che mi chiede se ho la partita IVA :D

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Una grande differenza durante i meeting è la gestione del tempo e dei rapporti.

I convenevoli ci sono, ma i discorsi sono molto più staccati: la gente cita aneddoti personali, ma nessuno parla mai di cose private, le persone sono più asettiche, si bada al risultato e si evitano commenti sulle persone dopo l'incontro.

Durante i meeting ci sono agende e la gente si presenta in tempo.

Spesso c'è un moderatore: questo fa si che i goal e i tempi del meeting vengano rispettati nei momenti in cui la discussione esca fuori dai binari.

Se i goal non sono rispettati la gente appare seccata perché cerca una reale spinta per portare le cose avanti e non molla la presa rimandando a data da destinarsi.

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Non credo dipenda dal settore, ma più da una diversa mentalità della gente.

chiedevo perché i contatti americani a cui ho chiesto mi hanno raccontato di inefficienze, nei meeting, che non mi aspettavo (e che quindi presento come una somiglianza con l'italia, forse con esagerazioni di tipo diverso).

e questo mette d'accordo sia uno della world bank che una della nestlé. e entrambi hanno lavorato per un po' in italia quindi conoscono la differenza.

per es. citando una:

Meetings:

· We have SO many meetings. Meetings to discuss meetings, meetings to schedule meetings, numerous conference calls, etc. etc. Meetings can get in the way of actual work sometimes. Usually the content of said meetings can be resolved by sending an email. Also, people are usually late and meetings never start on time.

Modificato da Tersite
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Dei clienti dell'azienda per cui lavoro sono passati sotto il controllo di una multinazionale americana.

Il cambiamento più grande che mi hanno illustrato è l'istituzione di un organo di vigilanza interno, e di un sistema di denunce in forma anonima (chiunque può denunciare violazioni interne di chiunque altro) nel quale sta all'accusato dimostrare la propria estraneità (mentre noi siamo abituati alla presunzione di innocenza, loro si basano sulla presunzione di colpevolezza).

E anche loro hanno problemi di meeting / riunioni (al punto che non riescono a organizzare i meeting perché c'è sempre qualcuno che è già impegnato in un altro meeting).

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  • 2 settimane dopo...

la lezione all'oklahoma university è andata, grande successo di pubblico e di critica, grazie per i preziosi contributi

meritereste che condividessi la mia ricchezza ma non ne ho guadagnato una lira.

Un vero amico condivide anche quello che non ha guadagnato!

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la lezione all'oklahoma university è andata, grande successo di pubblico e di critica, grazie per i preziosi contributi

meritereste che condividessi la mia ricchezza ma non ne ho guadagnato una lira.

ah, ma questo sondaggio era una roba che serviva davvero? LOL
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