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Come vincere NON sul campo


MasterMatrix
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17 minuti fa, Sveva dice:

Quindi, se non ho capito male, non hai tempo per informarti ma non ti manca il tempo per dare giudizi in merito a questioni di cui sei assolutamente ignorante. Giusto? 

 

 

Sara' un altro degno laureato all'Universita' della vita, che sforna talenti a ripetizione negli ultimi anni.

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1 ora fa, MasterMatrix dice:

C'è da sempre, ma questa foto l'ho trovata sul web

 

Beh, con la tecnologia odierna vorrei vedere che non ci fosse! ;)

 

No, mi chiedevo se la compravi ogni tanto e quanto costa.

Penso che per un Italiano all'estero leggere i giornali cartacei italiani faccia sentire un po' a casa, o mi sbaglio?

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50 minuti fa, SCRIGNO MAGICO dice:

 

Beh, con la tecnologia odierna vorrei vedere che non ci fosse! ;)

 

No, mi chiedevo se la compravi ogni tanto e quanto costa.

Penso che per un Italiano all'estero leggere i giornali cartacei italiani faccia sentire un po' a casa, o mi sbaglio?

 

Lo era negli anni 90 poi, con internett, è cambiato tutto.

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Dal web

 

Vi diranno che l'arbitro e gli episodi sono gli alibi dei perdenti e vi inculcheranno questa malsana convinzione per giustificare tutte le malefatte sperimentate e oramai consolidate in oltre mezzo secolo di sistema calcio ad squadram che, guarda caso, ha come unico storico beneficiario una sola proprietà, una sola famiglia, una sola squadra e due soli colori.
Vi diranno, boriosi e spocchiosi - gonfi d'un orgoglio che in un paese civile e sportivo sarebbe nient'altro che vergogna - che loro sono la juve e che lasciano parlare il campo... quello stesso rettangolo di gioco che vedete in foto e che, guarda caso, diviene orrido teatro di scempi, favoritismi ed episodi più che mai dubbi ogni qualvolta la juventus si trovi ad affrontare compagini che ad armi pari - rectius, utopisticamente - potrebbero sottrarle punti e vittorie.
Ve lo ripeteranno sino allo strenuo perché si sa, a furia di ripeterla anche una sespiquedale cazzata alla fine è facile che diventi verità... ed è proprio per questo, Compagni e fratelli nerazzurri tutti, che sarà vostro e nostro dovere rispondere che
 Inter-juve, per noi, è una battaglia sociologica prima ancora che sportiva; una battaglia di principi, di valori etico-umano-sportivi sui quali e per i quali qualsiasi Uomo di sport e di civiltà dovrebbe lottare.

Perché se è vero che loro sono la juve è altresì vero che noi altri siamo e rappresentiamo la faccia pulita dello Sport.
Noi siamo l'Inter, una squadra che pur risalendo lentamente la china quando vince lo fa tanto in Italia quanto in Europa, a differenza di quella ridicola compagine buona soltanto a portar a casa trofei giocati in modalità-dilettante con squadre asservite pronte a regalare punti su punti in cambio di una salvezza tranquilla (i 6 punti in omaggio da Sassuolo, i 6 punti in omaggio dai Pozzo, i 2-3 punti in omaggio dal duo Gasperini-Percassi, i punti, i milioni e il bilancio salvato dal un altro fedelissimo Agnelli: Gianluca Petrachi).
Noi siamo il Borussia Dortmund, l'Ajax e l'Amburgo, squadre certamente non di primo ordine ma che, ad armi pari, vi umiliano in campo europeo.
Noi siamo il Real Madrid che vi insegna a stare al mondo e che vi dimostra quanto siate impotenti una volta varcato il confine italiano, laddove è nulla o quasi la giurisdizione della famiglia Agnelli.
Noi siamo le 39 vittime dell'Heysel davanti alle quali avete avuto il coraggio di alzare un trofeo regalatovi, anche lì, per un rigore inesistente a fronte di un fallo fuori area.
Noi siamo le 31 vittime di Superga che ad ogni maledetto Derby si vedono vergognosamente ed infamemente tirate in ballo da centinaia di sciacalli disposti a tutto pur di incensare, con qualsivoglia metodo, la propria squadra.
Noi siamo quel Napoli e quei tifosi appassionati che tanto ripugnate e che si vedono defraudati di titoli e competizioni giocati oltre confine ma, certamente, con arbitri dalla sottoveste bianconera pronti a barattare una Supercoppa con l'ennesima vergogna sportiva italiana.
Noi siamo quel Milan - sì, anche quello - al quale non convalidano un gol con il pallone dentro di oltre mezzo metro - guarda caso al primo anno di presidenza di Andrea #Agnelli - per il quale tuttavia nessun teatrino Sky e RAI è stato innalzato, neanche dinnanzi alla vergognosa ammissione del solito Buffone di corte che, impudicamente, sorrideva affermando che mai e poi mai avrebbe aiutato l'arbitro se solo glielo avessero chiesto... salvo poi sbraitare come un ciuco in mondo visione, con la complicità di un sistema mediatico di chiaro stampo, quando un arbitro super partes fa il proprio dovere e lo sbatte fuori come merita.

Noi siamo quelle decine di operai cassintegrati che hanno vissuto sulla propria pelle l'acquisto scellerato di Cristiano Ronaldo il cui ingaggio più che con le magliette si paga con la messa in mobilità e con i licenziamenti Fiat.
Noi siamo quelle decine di operai costretti a restare a casa perché il Buffone di corte di turno, da buon riciclatore di denaro nero provento di scommesse clandestine, ha avuto la presunzione di rilevare un'azienda salvo poi mandarla sul lastrico e farla fallire... alla faccia delle famiglie che ci campavano.
Noi siamo quelle migliaia di bambini ai quali questi delinquenti continuano, ogni domenica, a rubare un sogno.
Noi siamo coloro i quali gioiranno quando il vento della giustizia sportiva e quello della Storia spazzeranno via questa feccia che con lo Sport e con il calcio c'entra poco o nulla.

Perché ricordatelo, sportivi tutti: il Dio del calcio forse non sarà interista ma, di sicuro, non è juventino.
E loro pagheranno tutto, pagheranno caro tutta l'arroganza del proprio denaro.

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1 ora fa, Dauntless dice:

Che bella vita dev'essere quella di chi dedica il proprio tempo a scrivere cose del genere. Che invidia...
 

 

Speravo che qualcuno scrivesse qualcosa su quel delirio imbarazzante. Cambi Inter e Juve con due religioni qualunque ed avresti il messaggio di un gruppo terrorista fondamentalista, o bianchi e immigrati per quello di un gruppo xenofobo/nazionalista. Si arriva a scriverlo e riportarlo su questi forum per il calcio. Veramente da disadattati senza speranza.

Ed ovviamente non e' esclusiva Interista, ti garantisco che su FB ed affini trovi messaggi simili di dementi Juventini (o di qualunque altra squadra) che esprimono solo lo stesso odio ed imbarazzante ostentazione di supremazia e chissa quali altri 'valori' partoriti dalla loro mente malata.

 

Modificato da Anomander Rake
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  • 3 settimane dopo...

:heart:

 

No. No non è vero, io… io non ho niente da rimproverarmi. Non mi sembra di aver fatto delle cose gravi. La mia vita? Una vita normale, voglio dire… non ho mai rubato neanche in casa da piccolo… non ho ammazzato nessuno, figuriamoci. Lavoro, famiglia, pago le tasse… non mi sembra di aver delle colpe ecco. Non ho mai tifato neanche la Juventus, per dire.
Come?
Ahh, voi parlavate di prima… prima. Beh, prima… mi sono comportato come tutti, non lo so.
Come mi vestivo!?
Mah, mi vestivo come ora… vabbè magari non proprio come ora… i jeans, un maglione… la maglia di Zanetti…
Perché? Non va bene? …era comoda!

Come? Cosa cantavo?!
Oh questa poi… volete sapere cosa cantavo? Ma sì certo, anche canzoni popolari, sì… “Amala, pazza Inter amala!”.
Devo parlare più forte!? Sì, “Amala, pazza Inter amala” l’ho cantata, sì! …e anche “Juve merda”, sì. Però in coro eh!

Sì quello sì, lo ammetto… ci sono andato sì… L’ho vista anch’io Juve-Inter di Iuliano-Ronaldo… però non ho pianto!

Come? Se in camera ho delle foto?
Che discorsi… certo, c’ho le foto dei miei genitori, della mia ragazza…
Manifesti? Non mi ricordo boh… forse uno, piccolo… José Mourinho!

Ma cos’è, un processo questo qui, eh!?
No no no, quello no… mi dispiace, mi dispiace ma io Vieri non l’ho mai amato… mai, Vieri mai, mai. Vabè forse una volta, un amorino… piccolo dai.

Come!? Se ero Interista!?
Ah, vi piacciono le domande dirette eh? Volete sapere se ero Interista… no, finalmente… perché adesso non ne parla più nessuno. Dopo il 2011 tutti fanno finta di niente ma è bene chiarirle queste cose, una volta per tutte! Oh!

Se ero Interista… in che senso!? No voglio dire…

Qualcuno era Interista perché era nato in Duomo-Castello.
Qualcuno era Interista perché il nonno, lo zio, il papà… La mamma no!
Qualcuno era Interista perché vedeva Adriano come una promessa, Recoba come una poesia, Ronaldo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era Interista perché si sentiva solo.
Qualcuno era Interista perché aveva avuto un’educazione troppo berlusconiana… ahi, ahi, ahi!
Qualcuno era Interista perché il cinema lo esigeva, la politica lo esigeva, il lavoro lo esigeva, la morosa anche… Lo esigevano tutti!
Qualcuno era Interista perché “la storia è dalla nostra parte!”.
Qualcuno era Interista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era Interista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era Interista perché prima, prima prima, era milanista!
Qualcuno era Interista perché aveva capito che gli Zhang andavano piano, ma lontano.
Qualcuno era Interista perché Facchetti era una brava persona.
Qualcuno era Interista perché Moggi non era una brava persona.
Qualcuno era Interista perché era un casciavìt, ma amava la muturèta.
Qualcuno era Interista perché beveva il vino e si commuoveva con le telecronache di Adani e Scarpini.
Qualcuno era Interista perché era così sano che aveva bisogno di un’altra pazzia.
Qualcuno era Interista perché era talmente affascinato dal cuore dei tifosi nerazzurri che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era Interista perché non ne poteva più di vincere facile.
Qualcuno era Interista perché voleva sudarsi gli scudetti.
Qualcuno era Interista perché la Champions oggi no, domani forse, ma dopodomani… Sicuramente!
Qualcuno era Interista perché i Fratelli del Mondo, i Mai stati in B e il Triplete, cazzo!
Qualcuno era Interista per far rabbia a suo padre.
Qualcuno era Interista perché guardava solo InterTV.
Qualcuno era Interista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era Interista perché voleva vincere tutto… minchia!
Qualcuno era Interista perché non conosceva Pistone, Gresko, Okan e Choutos.
Qualcuno era Interista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Mourinho.
Qualcuno era Interista perché era convinto di avere dietro di sé il Direttivo di Bauscia Café. Oh cazzo.
Qualcuno era Interista perché era più Interista degli altri.
Qualcuno era Interista perché c’era il grande Presidente Moratti.
Qualcuno era Interista malgrado ci fosse il grande Presidente Moratti.
Qualcuno era Interista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era Interista perché in Italia abbiamo avuto la più corrotta classe arbitrale d’Europa.
Qualcuno era Interista perché il giornalismo sportivo peggio che da noi… solo l’Uganda.
Qualcuno era Interista perché non ne poteva più di quarant’anni di scudetti juventini comprati e rubati.
Qualcuno era Interista perché Milan-Inter 0 a 4, Inter-Juve 2 a 0, Inter-Barca 3 a 1, Bayern-Inter 0 a 2, eccetera, eccetera, eccetera…
Qualcuno credeva di essere Interista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era Interista perché sognava vittorie diverse da quelle bianconere.
Qualcuno era Interista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era Interista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo… Perché era disposto a soffrire ogni giorno… Perché sentiva la necessità di una morale diversa… Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Era come due tifosi in uno, da una parte la personale fatica domenicale di ogni partita e dall’altra il senso di appartenenza a una famiglia, di una Squadra che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti.
Forse anche allora molti avevano aperto il proprio cuore senza essere capaci di vincere, come dei Gasperini ipotetici.

E ora?
Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo disilluso che attraversa ossequiosamente il furore della propria Squadra in campionato e, dall’altra, il gabbiano con di nuovo l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è ravvivato.
Due anime nerazzurre in un corpo solo.

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