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absolute
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Su suggerimento di @Gianni Infantino (almeno mi pare fosse lui), mi sono letto Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte...un saggio che prova a spiegare come affrontare l'arte contemporanea e consiglia/critica un sacco di artisti.

E' interessante, divertente, veloce da leggere...mi è piaciuto e a chi interessa l'argomento lo consiglio anche io.

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  • 3 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...

Storia delle terre e dei luoghi leggendari, di Umberto Eco.

 

Un regalo <3

Una delle tante enciclopedie/antologie di eco. Questa sui luoghi leggendari non letterari (anche se molti di quei luoghi sono diventati famosi grazie alla letteratura) come l'Ultima Thule, il regno del Prete Gianni (con tutti i suoi mostri e personaggi bizzarri) e molti altri. A me piace, ma potrebbe essere un testo pesante per via di una sfilza di nomi mai sentiti nominare (e che Eco, maliziosamente presenta con "come tutti voi conoscete") sia di luoghi che di personaggi. Per ogni luogo trattato ci sono brani antologizzati di varie opere, non sempre letterarie, a volte anche di natura pseudo scientifica. Da leggere a pillole, senza seguire un ordine. Bellissime le illustrazioni.

 

 

Nove racconti, di Salinger.

 

Sì, l'autore di quel libercolo de' Il giovane Holden. Ho letto solo due racconti. Particolari. L'uomo ghignante, in altre traduzioni credo L'uomo che ride, (chi ha visto la serie Ghost in the shell, stand alone complex, stagione uno, riconoscerà le citazioni) è molto bello.

 

 

Il maestro e Margherita, di Bulgakov.

 

L'avevo già letto, ma lo rileggo un pezzo alla volta, per gusto personale. Lo conoscono tutti, e tutti sanno che è da leggere, per cui non lo dirò.

 

 

Tutti i racconti, di Malerba.

 

Si tratta semplicemente di uno degli scrittori più importanti che abbiamo avuto in Italia.

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8 ore fa, silvia_fi dice:

Non lo conosco,  mi dici qualcosa di più?

 

Be', difficile riassumere.

Lui ha fatto un po' di tutto, scritto saggi, sceneggiatore per la tv, libri per bambini, romanzi, racconti. Nei romanzi e nei racconti il suo stile lo possiamo far rientrare nelle avanguardie. Diciamo postmoderno, ma in modo molto diverso da DeLillo, per esempio.

Gli piace giocare con il lettore, capovolgendo gli schemi classici della narrativa, con sottile ironia. La lingua usata è ricercata, non alla maniera di Gadda però, resta all'apparenza semplice e al servizio della trama, non per sfoggio fine a se stesso.

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  • 4 settimane dopo...

Messo da parte la camicia di ghiaccio, ho voglia di una storia definita e con uno svolgimento, di appassionarmi a qualche vicenda. Visto che sono molto saggia mi sono messa a leggere aspettando i naufraghi di orso tosco, una storia apocalittica in linea con i tempi. 
poi mi leggo sempre 3-4 pagine la sera di Camilo Cienfuegos y la invasion sulla seconda parte della rivoluzione cubana, quando Camilo :heart:diventa comandante, rigorosamente in spagnolo, lingua che non conosco

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Io ho appena finito Middle England di Jonathan Coe. Non mi è piaciuto molto, un po' perché non è il genere di libro che mi entusiasma (spaccato di vita contemporanea raccontato attraverso l'evoluzione di diversi personaggi) un po' perché Coe mi sembra bravo ma ogni volta mi pare che gli manchi qualcosa (avevo letto La Casa del Sonno con la stessa impressione). Di sicuro molto interessante per scoprire il punto di vista degli inglesi sugli eventi degli ultimi anni, da questo punto di vista ne riconosco il valore e sarà molto interessante leggerlo in futuro, specie per le prossime generazioni. L'ho letto incoraggiato da un gruppo di lettura nonostante fosse il "terzo capitolo di una saga", La Banda dei Brocchi e Circolo Chiuso (ma è leggibile anche separatamente), e non credo che leggerò gli altri due.

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1 ora fa, absolute dice:

Io ho appena finito Middle England di Jonathan Coe. Non mi è piaciuto molto, un po' perché non è il genere di libro che mi entusiasma (spaccato di vita contemporanea raccontato attraverso l'evoluzione di diversi personaggi) un po' perché Coe mi sembra bravo ma ogni volta mi pare che gli manchi qualcosa (avevo letto La Casa del Sonno con la stessa impressione). Di sicuro molto interessante per scoprire il punto di vista degli inglesi sugli eventi degli ultimi anni, da questo punto di vista ne riconosco il valore e sarà molto interessante leggerlo in futuro, specie per le prossime generazioni. L'ho letto incoraggiato da un gruppo di lettura nonostante fosse il "terzo capitolo di una saga", La Banda dei Brocchi e Circolo Chiuso (ma è leggibile anche separatamente), e non credo che leggerò gli altri due.

Gli altri 2 sono infinitamente meglio.

La famiglia Winshaw è il suo capolavoro.

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Inviato (modificato)

Purtroppo non avendo apprezzato molto questo libro, Coe torna in fondo alla mia lista di autori da approfondire. Evidentemente mi hanno consigliato male. Non escludo di leggere La Famiglia Winshaw che me lo consigliarono subito dopo aver letto La Casa del Sonno, ma se ne riparla tra anni.

Modificato da absolute
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  • 4 settimane dopo...

Per colpa di @absolute (long story short) sto leggendo da mesi Il condominio di Ballard. Sto a metà e lo sconsiglio fortemente: gli avvenimenti sono sempre gli stessi per pagine e pagine, l’approfondimento dei personaggi è abbastanza banale, non ho un briciolo di interesse a scoprire cosa gli accadrà andando avanti.

Magari leggendo l’ultima metà lo rivaluto, ma intanto piuttosto che proseguire a leggere il libro ho preferito venire qua a scrivere questo post.

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  • 2 mesi dopo...
Il 27/4/2020 at 13:46, absolute dice:

Ti faccio uno spoiler. Non lo rivaluterai.

Avevi ragione.

 

Poi ho letto Memorie dal sottosuolo.

Impressionante. In alcune riflessioni e considerazioni mi ci sono ritrovato totalmente, ma mai ne avrei avuto tanta consapevolezza quanta quella messa nero su bianco da Dostoevskij

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  • 3 settimane dopo...

Una cosa divertente che non farò mai più.

 

Le prime, boh, 20-30 pagine non mi stava prendendo molto. Lo leggevo pensando "sì ok, capisco perché può piacere molto, ma non mi sta esaltando". Andando avanti, una volta che sono diventato più amico di Wallace e mi sono affezionato a lui nel corso della lettura, mi ha preso di più e negli ultimi capitoli mi sono divertito molto.

Devo dire che molti pezzi in cui Wallace parla di disagi/agorafobia/deliri -che nell'economia del libro sono puramente ironici e servono a strappare un sorriso- non potevo fare a meno di leggerli pensando a quello che ha passato nella sua vita, trovandoci un secondo piano di lettura.

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Non so, ho sentito parlare tantissimo dell'autore e questo è l'unico suo libro che ho letto. Non mi è piaciuto e l'ho trovato troppo autocelebrativo. Forse un giorno proverò a leggere i suoi romanzi ma al termine della lettura ho pensato "Wallace è un autore divertente ma forse non lo leggerò mai più".

 

Io invece sto leggendo Xenocidio di Orson Scott Card. È il terzo capitolo del ciclo di Ender. Lessi il primo per curiosità un paio di anni fa avendo un vago ricordo del film e ne rimasi piacevolmente sorpreso. Non sono un amante delle saghe (e nelle prefazioni l'autore ha sempre detto lo stesso quasi giustificandosi per averne scritte) e quando lessi il primo non sapevo neanche che lo fosse. Però effettivamente il film aveva qualcosa di incompiuto e con i libri si capisce meglio. Nel film hanno tolto una parte molto interessante che viene sviluppata anche nei romanzi successivi. Devo dire che Card è riuscito a mettere insieme un'idea originale e con diversi risvolti interessanti che mi hanno spinto, anche se a distanza di tempo, a voler continuare la serie. Certo ha i suoi difetti, ma per ora la trovo una lettura gradevole. Forse tra qualche anno leggero anche il quarto romanzo.

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  • 2 settimane dopo...

Ho appena finito La Scomparsa di George Perec. Un libro di quasi trecento pagine scritto senza usare mai la lettera "e". Lavoro impegnativo anche per il traduttore, sicuramente. Nonostante la storia sia quasi una scusa e per lo più bislacca e arzigogolata, il libro risulta affascinante. Grande prova d'autore di cui avevo già letto La Vita, Istruzioni per l'Uso si riconferma uno scrittore eccentrico ma interessante, dalla grande vena creativa che sa giocare bene le sue carte. Non una lettura facile ma la consiglio.

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  • 4 settimane dopo...

Il Colibrì, il libro di Sandro Veronesi che ha vinto il Premio Strega quest’anno.

Racconta la vita di un medico di Firenze dei giorni nostri, tra innamoramenti e vicissitudini familiari.

Non mi è piaciuto molto: soprattutto all’inizio ci sono un po’ di sequenze troppo enfatiche o costruite che mi hanno fatto percepire i personaggi e le vicende raccontate come finte e pretenziose. E in un libro che vuole raccontare la vita di persone ordinarie, percepire finzione sin dall’inizio non è il massimo.

Andando avanti ci sono stati passaggi che mi sono piaciuti, ma la sensazione di pretenziosità continuava a tornare.

Non lo consiglierei insomma, ma sarei curioso di sentire il parere di qualcuno a cui è piaciuto.

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Io sto leggendo La Donna in Bianco di Wilkie Collins. Ho sempre sentito parlare dell'autore (amico e imparentato con Dickens) ma è da quando ho letto Drood di San Simmons (consigliato da Helder), di cui Collins è personaggio-voce narrante, che volevo leggere qualcosa di suo. Un po' troppo caricaturale nei personaggi, ma per il resto mi sta piacendo. L'unico mio cruccio è che Simmons mi ha spoilerato altri suoi libri ed essendo il precursore dei polizieschi mi rovinerebbe altre letture se e quando mi ci dedicherò.

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  • 2 mesi dopo...

Io sto leggendo gli amori difficili di Calvino, una dozzina di racconti sulle relazioni sentimentali. Calvino affronta in particolare il tema della comunicazione in amour; alcuni racconti li ho trovati proprio belli, poi i titoli sono simpatici perché sono tutti “l’avventura di ...” e una categoria (es soldato, lettore, impiegato). In certi momenti mi ha fatto pensare molto a Fabrizio de André.

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  • 2 anni later...

Ho letto Picnic sul ciglio della strada, libro russo del 1972.

Beh, l'ho approcciato senza saperne nulla solo perché ne è uscita una nuova edizione con le illustrazioni di un fumettista che seguo, ma ho scoperto essere un caposaldo dei romanzi di fantascienza e che ne è stato tratto un film famosissimo anch'esso (intitolato Stalker, anche di questo ignoravo totalmente l'esistenza).

Il libro è anche famoso perché inizialmente era stato pubblicato con forti censure dal regime russo, il quale lo riteneva disturbante per i giovani lettori.

 

Il libro è ambientato grossomodo ai giorni nostri, ma nel racconto viene immaginato che in varie zone della Terra siano precipitati dal nulla manufatti alieni.

Questi manufatti hanno modificato le aree vicino a dove sono caduti, rendendole pericolosissime per l'uomo: popolate da fantasmi, apparizioni irrazionali, pericoli letali.

Solo alcuni disperati, gli Stalker, hanno il coraggio di entrare in queste zone per recuperare i manufatti alieni da rivendere al miglior offerente.

 

Mi è piaciuto molto, il suo punto di forza è fare molta introspeszione sullo Stalker protagonista: un uomo triste e sconfitto dalla vita, che però non si perde d'animo e cerca di combattere l'ignoto.

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a proposito di zanna bianca,

io sto leggendo denti bianchi di zadie smith, recensito positivamente qui:

 

    
        Il 7/5/2016 at 02:31, Inglo dice:     
    

        

            Denti bianchi di Zadie Smith, bellissimo.         

    

     

 

    
        Il 12/2/2007 at 12:26, kelso dice:     
    

        

            Kal, ti straconsiglio La banda dei brocchi di Jonathan Coe e/o Denti Bianchi di Zadie Smith         

    

     

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  • 4 mesi dopo...

ho ripreso a leggere un po' e lo racconto qui per ricordarmi cosa ne pensavo e perché scrivere qui mi è sempre venuto naturale. rendiamoci conto che siamo arrivati al punto in cui ci si giustifica quando si scrive sui phora.

 

allora, denti bianchi l'ho lasciato dopo 200 pagine, era divertente per carità ma quasi documentaristico nel raccontare la saga di quelle famiglie di seconda generazione negli anni '70 a londra di cui dopo un po' non me ne fregava più niente.

 

Ho letto la trilogia della città di K di agota kristof, qui raccomandata diverse volte. In realtà l'avevo letta tanti anni fa, ma solo 2 libri su 3, poi avevo abbandonato perché alla fine del secondo ero così sconvolto che niente aveva più senso. Ora l'ho ripreso, il terzo però non è granché, sembra un sequel fatto per far soldi e modificare inutilmente con colpi di scena balzani la trama dei primi due. A quel punto ho riletto i primi due e confermo questa impressione. Primi due spettacolari, il terzo un po' forzato.

 

Poi ho letto il premio strega, come d'aria. Storia straziante, narrata con stile ed eleganza. Commovente in diversi punti. Certo è letteratura ma non è un libro come un altro, è una che sta per morire e che racconta della sua vita con la figlia con una disabilità grave. Mi ha molto impressionato vedere i video di alcune presentazioni, parlavano del libro come se fosse fiction, come se non avessero davanti una persona a cui rimanevano pochi mesi di vita e che aveva raccontato le faccende più intime e drammatiche della propria vita. Sembrava tipo black mirror quando nella stagione appena uscita c'è quel documentarista che vince i premi grazie alla storia sul suo paese. 


Poi ho letto l'autobiografia di bobo rondelli, intitolata cos'hai da guardare. Che dire,  è evidente che non ha preso un ghost writer, nel bene e nel male. Nel male perché il libro è sconclusionato, in certe parti non si capisce di che periodo della propria vita parli. Nel bene, perché alla fine uno sente di aver sentito veramente quell'uomo che parla delle cose che ritiene le più importanti della sua vita, e si ha idea di conoscerlo davvero, e viene voglia di dargli un abbraccio.

 

Poi ho letto la buona condotta, di elvira mujcic. Quarantenne autrice serba trapiantata in italia che scrive in italiano, si sente un po' che non è madrelingua specie quando usa il linguaggio verbale e volgare. 
La storia è intrigante: un pacato medico serbo viene eletto sindaco in una città kosovara in cui i serbi sono minoranza. Belgrado manda un proprio scagnozzo a imporsi come sindaco vero, in città si sentono le tensioni specie per faccende di profanazione di tombe. Però, direi purtroppo, tale trama d'azione rimane sullo sfondo, l'autrice si concentra sul sentire dei personaggi, ma secondo me risulta più interessante nelle parti in cui succedono più cose e fa riflessioni più politiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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