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Greta Thunberg


GURU baba rey
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20 ore fa, Apolide dice:

Educare vuol dire permettere a chi sbaglia di prendere coscienza della colpa e avere la possibilità "reale" di riabilitarsi.

Insultare, isolare, e condannarlo a una prigione di solitudine, non è educare, ma punire. Per di più punire in modo casuale e irrazionale.

E a giudicare dalla cattiveria con cui vengono espressi certi commenti, e dal gusto sadico nell'infierire, altro che educare.

 

Che poi, una punizione che sia in qualche modo educativa deve essere equa. Se rubi una mela, devi pagare per aver rubato una mela, o poco più, non per aver sterminato 100 mila persone. Se scrivi una cazzata in internet non so quale sia la pena equa, di sicuro non è vedersi rovinare l'esistenza o essere marchiato a vita da chi, probabilmente, non è di certo meglio di lui.

Se ti stai riferendo agli haters che lo perculano su internet sono d'accordo.  Se ti stai riferendo al fatto che non dovesse essere licenziato non sono d'accordo. Lavorando nel campo dell'educazione puoi almeno evitare di essere così stupido da fare queste esternazioni. Le avrebbe fatte dal vivo? Ho i miei dubbi. Le ha scritte lì perché il mondo virtuale vive una sorta di impunità dove si può sdoganare qualsiasi cosa senza pagarne le conseguenze. Io ad esempio faccio un tipo di lavoro per cui devo stare attenta a cosa pubblico sui social, devo impostare la privacy in un certo modo ecc. Non perché penso che qualcuno mi licenzi  visto che sono libera professionista, ma perché so che comunque va assolutamente conservata un minimo di immagine professionale.

La società per cui lavora poteva punire anche in altri modi, ha optato per il licenziamento, amen. Ci sono uffici dove ti cacciano solo perché navighi su Facebook durante l'orario di lavoro. Non vedo di cosa si debba discutere, parli di gravità rapportata all'atto. Per un educatore questa è una cosa gravissima. 

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14 minuti fa, Toremoon dice:

Voglio solo sapere in quale ambito i giudizi degli educatori siano fuori luogo. 

 

È libero di valutarlo il suo datore di lavoro, o lo Stato dovrebbe intervenire per legge e obbligarlo a farlo lavorare?

Modificato da Tersite
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In ogni caso ci sono 3 soggetti: 1 il Grosseto calcio, 2 l'allenatore dei bimbi e  3 Greta (volendo 4, gli obiettivi delle critiche per cui la civiltà rischia di estinguersi nei prossimi anni, ma chi se ne frega).

 

Greta critica quei tizi (lo fa da minorenne disabile vegana che non prende aerei, quindi sta attenta ai modi oltre che ai contenuti).

L'allenatore scrive che è una troia che dovrebbe andare a battere per strada.

Il Grosseto calcio lo licenzia.

 

Trovo sbagliato identificare il pensiero dominante con il Grosseto calcio, perché esso è ripartito fra i 4 soggetti (in primis i quarti) ma volendo fare una classifica su chi sia fra questi 4 il soggetto più importante e quello che si è comportato peggio moralmente in questa vicenda, l'associazione Grosseto calcio non figurerebbe fra i primi posti.

 

E parlo chiaramente da tifoso del Grosseto, per cui siete pregati di infangare la mia squadra in altri topic.

 

Modificato da Tersite
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11 minuti fa, MasterMatrix dice:

 

Maestro di cosa? 
Io non odio le persone, odio certi modi di fare. 

 

Tennis e scuola materna se non sbaglio!

Poi del fatto che sei Master in altri ambiti io non me ne occupo!

Modificato da Tersite
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Gli haters non perculano, godono del suo licenziamento. Infieriscono.
La differenza non è solo semantica, è pornografica. Non c'è nulla di più osceno che odiare qualcuno che non si conosce.

 

I miei due commenti precedenti, ad ogni modo, erano slegati dalla vicenda in sé, di cui neanche sapevo esattamente cosa aveva scritto il tizio, ma erano una critica a una dinamica sociale che non ha nulla di umano, né di riformativo. Non è preventiva. Non è neanche vantaggiosa dal punto di vista economico.

 

Non ha senso neanche paragonare chi va su facebook in orario di lavoro (in pratica non lavora, e quindi crea un danno all'azienda) con chi dice qualcosa fuori dall'orario di lavoro.

 

Quello che si dice, spesso, non ha neanche riscontro con quello che si pensa, o con quello che si farebbe. Popper nel famoso paradosso, e qui ci torniamo ahimè, intendeva proprio questa differenza sostanziale tra un'idea e un'azione. Non possiamo condannare un'idea, perché in quel caso anche il MacBeth - per fare un esempio - dovrebbe essere bruciato e cancellato dalla memoria.

 

La vera libertà è la libertà dell'errore.

Internet ci sta trasformando in una società ipocrita in cui basta non dire niente di sbagliato, non fare niente di sbagliato alla luce del sole, per essere considerati delle persone rispettabili. Anche quando sei una merda conclamata, solo perché hai una grammatica politicamente corretta.

E siamo una società dove basta una singola frase per annullare tutto ciò che l'essere umano è, e venir visto con un'etichetta.

Il tizio non è stato licenziato perché inadeguato al lavoro (forse lo è, e se così fosse sarebbe giusto licenziarlo), ma è stato licenziato perché l'opinione pubblica lo aveva già etichettato come il mostro da sbattere in prima pagina.

A me fa schifo questo cercare il mostro.

Perché non è giustizia.

Non è giustizia definire un individuo per un solo suo errore.

Non è giustizia punire un crimine con un altro crimine.

Non è giustizia neanche farsi legge (perché con quei commenti, consapevoli o meno, si influenza la realtà).

Non è giustizia perché irrazionale, non colpisce tutti, colpisce a caso, colpisce solo alcuni temi e altri no, ed è soggetta al fraintendimento. Al di là del caso specifico (dove anche io trovo corretto che venga allontanato dal suo lavoro, ma non per la frase, perché non è idoneo, e questa non idoneità doveva emergere prima) spesso è soltanto una questione di esprimersi male, e poiché internet ha creato un nuovo tipo di specie umana "il mi offendo ad minchiam per tutto", appena vedono una frase fraintendibile, ci si buttano a pesce dicendo che sei una persona squallida. E in una società ipocrita dove l'immagine è tutto, l'essere etichettato, avere delle persone che ti danno addosso, equivale davvero a essere bannati dalla vita senza possibilità di riscatto.

Riscatto impossibile perché, a differenza della vita vera, dove manca il contatto giorno per giorno, e vedi la sofferenza, in internet manca l'empatia.

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Continuando sul mio discorso, la Gruber non si è comportata, in questo video, da "modello di comportamento".

Ha infierito su salvini (persona che tutto dovrebbe fare ma non il politico) con frasi stupide; non si fa cosi giornalismo, basta con queste cose, mettiamo la cultura sopra al di sopra di tutto.

Uno come salvini lo si combatte, appunto, con la cultura e non abbassandosi al suo livello.

La Gruber va mandata in pensione.

 

https://video.corriere.it/politica/scontro-tv-gruber-salvini-non-andra-piu-giro-mutande-la-pancia-fuori-lui-al-mare-lei-va-smoking/e78c874e-e4ea-11e9-b924-6943fd13a6fb

Modificato da MasterMatrix
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Boh probabilmente avete ragione voi, cioè io continuo a pensare che sarebbe bello se bastasse chiedere scusa e non ripetere più l'errore, ma non posso di certo biasimare la società che lo ha sollevato dall'incarico. Dopotutto ha detto delle cose veramente turpi e ancora più gravi in relazione al lavoro che fa e al fatto che Greta è una minore. 

 

 

 

 

(Rettifico nel caso qualcuno venga a leggere cosa ho scritto su questo forum)

 

(Scherzo)

 

 

 

 

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12 minuti fa, MasterMatrix dice:

Continuando sul mio discorso, la Gruber non si è comportata, in questo video, da "modello di comportamento".

 

https://video.corriere.it/politica/scontro-tv-gruber-salvini-non-andra-piu-giro-mutande-la-pancia-fuori-lui-al-mare-lei-va-smoking/e78c874e-e4ea-11e9-b924-6943fd13a6fb

 

poteva criticare che il ministro dell'interno è stato tutta l'estate sulle spiagge

invece ha criticato che in spiaggia ci andava in costume 

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22 minuti fa, Apolide dice:

Cambierei il nome alla società.

 

cambiare nome degli altri è una violazione della libertà di espressione!

invece il proprio nome si può cambiare.

 

è più facile parlare di persone che di eventi e di idee, per questo è più facile parlare di greta che di cambiamento climatico, ma in tutto ciò l'allenatore (che qui chiamiamo educatore) si chiama tommaso casalini, nessuno lo conosce e in tutta la vicenda ha importanza 0, con tutto il rispetto.

 

su twitter troverò anche uno che ha insultato chi ha insultato l'allenatore (l'hater dell'hater) ma in questo modo siamo alla fiera dell'est

focalizzarsi, in tutta questa catena clima-greta-allenatore-grosseto, sul torto subito dall'allenatore, mi sembra un bias significativo.

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1 minuto fa, Tersite dice:

 

cambiare nome degli altri è una violazione della libertà di espressione!

invece il proprio nome si può cambiare.

 

è più facile parlare di persone che di eventi e di idee, per questo è più facile parlare di greta che di cambiamento climatico, ma in tutto ciò l'allenatore (che qui chiamiamo educatore) si chiama tommaso casalini, nessuno lo conosce e in tutta la vicenda ha importanza 0, con tutto il rispetto.

 

su twitter troverò anche uno che ha insultato chi ha insultato l'allenatore (l'hater dell'hater) ma in questo modo siamo alla fiera dell'est

focalizzarsi, in tutta questa catena clima-greta-allenatore-grosseto, sul torto subito dall'allenatore, mi sembra un bias significativo.

 

 

Infatti io ho scelto la parte difficile, parlare dell'evento, di una dinamica sociale, tu quella facile, parlare di cosa fare all'allenatore.

 

Io non so chi sia il tizio.

Ha scritto una frase orrenda che va condannata.
Quella frase rispecchia il suo modo di pensare? e quel suo modo di pensare viene in qualche modo trasformato in azione?

Non lo so.

Lui è inadeguato a fare l'allenatore?

Non lo so. A giudicare da quella frase sì, ma se fa l'allenatore, vuol dire che qualcuno l'ha trovato adeguato. Ora le cose sono due: o chi l'ha messo lì non ha saputo riconoscere che il tizio era inadeguato (incapacità o pigrizia, in entrambi i casi ha sbagliato anche lui) o l'allenatore non è un mostro e ha detto una cazzata orrenda senza neanche prendere coscienza di cosa scriveva, e il cacciarlo non è una punizione congrua all'errore.

Io non ho le risposte, le lascio a chi si sente puro.

L'unica cosa che so, e lo dico in tutta umiltà, è che la condanna di chiunque, senza eccezione alcuna, e quindi per estensione anche dell'allenatore, non deve essere influenzata dall'opinione pubblica e dal desiderio di sangue della folla.

 

 

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37 minuti fa, Apolide dice:

L'unica cosa che so, e lo dico in tutta umiltà, è che la condanna di chiunque, senza eccezione alcuna, e quindi per estensione anche dell'allenatore, non deve essere influenzata dall'opinione pubblica e dal desiderio di sangue della folla.

 

 

Io dico che questa persona non è un modello di comportamento che deve essere una prerogativa nella sua professione. Io mia figlia non la manderei mai ad allenarsi da questa persona.

È sicuramente un ottima persona in altri campi, quindi vada in questi campi e lasci stare l'insegnamento. Non mi sembra, questo mio pensiero, una caccia alle streghe.

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