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Joker


GURU baba rey
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37 minuti fa, White Rabbit dice:

 

Se proprio volessimo continuare a seguire questa strada, direi che è esattamente quanto avviene nella scena all'interno dello studio televisivo, quando

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Arthur Fleck / Joker dichiara apertamente di essere l'autore degli omicidi e di trovare la cosa molto divertente, dunque vede la realtà e ci scherza sopra, mostrando non solo di essersi liberato dalle convenzioni sociali ma anche di non avere timore nei confronti dell'autorità precostituita, rappresentata in questo caso dal Presentatore televisivo.

 

 

Secondo me Arthur non si libera mai dal desiderio di essere amato, lui uccide proprio per la sua impotenza su questo punto. 

 

Se il presentatore lo avesse amato non l'avrebbe mai ucciso: l'omicidio è una forma di vendetta. 

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18 minuti fa, Toremoon dice:

 

Secondo me Arthur non si libera mai dal desiderio di essere amato, lui uccide proprio per la sua impotenza su questo punto. 

 

Se il presentatore lo avesse amato non l'avrebbe mai ucciso: l'omicidio è una forma di vendetta. 

 

Questo è un punto di vista interessante ma, anche se fosse, perché la figura di Arthur Fleck sarebbe in contraddizione con quella del Buffone? La tua interpretazione di figura archetipica da applicare necessariamente a questo contesto è in contraddizione con tutta una tradizione letteraria e artistica che rappresenta il pagliaccio come figura ambivalente e malinconica.

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Il 13/10/2019 at 20:41, tartina dice:

mi stupisce che ancora esistano i cinema. ma perché non li aboliscono e ci danno il film digitale da subito? ormai è assodato che i film vogliamo vederceli a casa e non al cinema dove la poltrona è scomoda, fa freddo, il cibo costa 4 milioni e ci sono i disturbatori

 

Guarda, non so se eri ironica o no, ma io non rinuncerei mai all'esperienza della sala, anzi quando possibile cerco di recuperare anche i classici quando li fanno uscire nuovamente al cinema.

 

Proprio lunedì sono andato a vedere Apocalypse Now, che avevo già visto 5-6 volte: il cinema lo rende ancora più grande di come lo avevo percepito nelle visioni a casa. Un film veramente unico, tra i 5 o 10 più grandi di tutti i tempi. (fine OT)

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Il 13/10/2019 at 20:45, absolute dice:

 

Giusto, già che ci siamo aboliamo anche i teatri, tanto ci sono i film. E anche i musei, tanto c'è wikipedia. 

 

il parallelo è con avere le opere d'arte e gli attori che recitano nel soggiorno

 

 

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3 ore fa, White Rabbit dice:

La tua interpretazione di figura archetipica da applicare necessariamente a questo contesto è in contraddizione con tutta una tradizione letteraria e artistica che rappresenta il pagliaccio come figura ambivalente e malinconica.

 

Quello che non apprezzo del personaggio è proprio il suo non essere ambivalente. Il pagliaccio, il buffone, prima o poi fa ridere, Arthur non lo fa mai. Non ha un lato comico ed è drammatico anche quando va sul palco. 

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1 minuto fa, Toremoon dice:

 

Quello che non apprezzo del personaggio è proprio il suo non essere ambivalente. Il pagliaccio, il buffone, prima o poi fa ridere, Arthur non lo fa mai. Non ha un lato comico ed è drammatico anche quando va sul palco. 

 

Vero, ma il personaggio non abbiamo avuto modo di vederlo nella sua completezza, ne abbiamo visto solo la genesi. Il film si chiama Joker ma è un film su Arthur Fleck.

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27 minuti fa, White Rabbit dice:

Il film si chiama Joker ma è un film su Arthur Fleck.

 

Cioè è la storia di uno che ha problemi neurologici e che vuole fare il comico. Nulla della sua vita va bene, ma un giorno gli danno una pistola in mano e comincia a uccidere in giro. 

 

In un altro momento, poi, ci sarà qualcosa di figo. 

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4 minuti fa, Toremoon dice:

 

Cioè è la storia di uno che ha problemi neurologici e che vuole fare il comico. Nulla della sua vita va bene, ma un giorno gli danno una pistola in mano e comincia a uccidere in giro. 

 

In un altro momento, poi, ci sarà qualcosa di figo. 

 

Per quello ci sono gli Avengers.

Modificato da White Rabbit
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14 ore fa, Toremoon dice:

 

Cioè è la storia di uno che ha problemi neurologici e che vuole fare il comico. Nulla della sua vita va bene, ma un giorno gli danno una pistola in mano e comincia a uccidere in giro. 

 

In un altro momento, poi, ci sarà qualcosa di figo. 


se tutto quello che hai visto per te non era figo che dirti, evidentemente non era la tua tazza di te.

 

In generale penso che chi è andato a vederlo aspettandosi un classico cinecomic o un film sul Joker di Batman che tutti conosciamo, faccia più fatica ad apprezzarlo. 

 

A me, da amante di Scorsese e della nuova hollywood anni ‘70, e da totale disinteressato al filone cinecomic, batman, DC, marvel, effettoni e via dicendo, è piaciuto tantissimo. L’avrei rivisto il giorno dopo e penso che lo rivedrò a breve.

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Spoiler

 

La storia di uno psicopatico schizofrenico, con carenze affettive per essere cresciuto senza padre (di cui è evidente che senta la mancanza) e con una madre anch'ella con problemi mentali non indifferenti. Nella vita non gli riesce praticamente nulla ed il suo egocentrismo psicopatico viene decisamente messo a dura prova, mentre è costantemente proiettato alla ricerca di una valorizzazione personale, o quantomeno di essere notato, in un mondo indifferente, un mondo sadico come i ragazzi che gli rubano il cartello, un mondo sarcastico verso i più deboli, come il presentatore dello show. 

Il momento per lui di essere finalmente notato, nella sua testa persino apprezzato, è quando reagisce all'aggressione in metro, sparando. Il suo ego, d'improvviso, rinasce, si sente  protagonista, dominatore, ha eliminato il pericolo e ne è uscito vittorioso. E da lì poi tutta una serie di passaggi che, con una violenza sempre più crescente, glorificano la sua sete di protagonismo fino all'apoteosi finale, sul trono/macchina della polizia, adorato dalla folla dei fedeli.

E tutto questo potrebbe persino non essere successo se non nella sua testa malata, capace di partorire fantasie, schizofreniche appunto, come quella dello show.

 

Alla fine è un intrigante viaggio nella mente malata di un serial killer (o di un semplice schizofrenico), film molto americano, dove questi personaggi non sono insoliti, a partire dai ragazzi che fanno le stragi nelle scuole fino a personaggi alla Charles Manson.

 

Il tutto è ben raccontato ed è chiara l'intenzione di portare lo spettatore ad immedesimarsi nel protagonista, per farlo rimanere incollato allo schermo, pur nella noia di una storia alquanto banale, dove lo stesso compito svolgono i riferimenti, altrimenti inutili, al piccolo Wayne.

 

 

 

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Scusate, ma è assurdo. Come se diceste che il film non può non piacere. 

 

Io ho spiegato che il film non mi è piaciuto perché l'approfondimento psicologico del personaggio è carente: è un melanconico monotematico che non ha alcuna attinenza con la realtà. Quel Joker, o Arthur, non potrebbe esistere così e il personaggio non potrebbe crescere viste le premesse. 

 

Se a voi è piaciuto va bene, ma lasciatevi un po' accarezzare dalle mie parole. 

 

Sono andato a vederlo con mio fratello che ha commentato: "è come andare a vedere Fast & Furious con un meccanico". 

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Quando usci La grande bellezza ebbi l'occasione di conversare con lo sceneggiatore Umberto Contarello (tra l'altro molto tifoso dell'Inter ma questo è un altro discorso) e gli chiesi cosa rappresentasse la figura della Ferilli e perché fosse inserita in quel contesto, feci tutto un discorso di metafore rappresentative e significati intrinsechi per giustificare quel personaggio, la sua risposta fu molto lapidaria "è una spogliarellista malata che muore. Punto."

Questo mi fece capire come noi spettatori ci facciamo tante pippe mentali per "capire" il film e invece tutto è molto più semplice di quello che sembra...

Dopo abbiamo continuato a parlare dell'Inter...

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2 ore fa, Toremoon dice:

Sono andato a vederlo con mio fratello che ha commentato: "è come andare a vedere Fast & Furious con un meccanico". 

 

sono un fan delle metafore di tuo fratello fin da

 

Modificato da Tersite
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Boh raga, io non vi capisco.

Tutti a menarla contro i film sui fumetti, poi se uno vi dice che un film su di un fumetto non gli è piaciuto perché non ha centrato il personaggio del fumetto gli date addosso.

A me il film non è nemmeno dispiaciuto, merito di Phoenix sicuramente, però da qui a tirare in ballo Scorsese e santi e madonne boh.

Diciamo che da questo punto di vista mi è sembrato pretenzioso. Come tutta la gente che non legge fumetti ma ci tiene a fare (o andare a vedere) film sui fumetti, salvo poi dire "sì ma parliamo di graphic novel". Beh, mi spiace, ma i graphic novel sono fumetti.

Insomma, si pone su un piano superiore ai cinecomics, forse a ragione; ma più che come tentativo di far evolvere il genere, sembra un'autocelebrazione ("Va' che figo che sono, faccio un remake di Taxi Driver usando un personaggio dei fumetti!").

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Beh, già "modesta qualità della pellicola" mi fa perdere la voglia di continuare a leggere. Concordo che non è un capolavoro ma rimane un ottimo film, a prescindere dai contenuti. Comunque ho deciso di rimandare ogni commento e giudizio quando non sarà il fenomeno del momento perché adesso pare che tutto debbano per forza parlarne benissimo o malissimo, per darsi un tono. A me è piaciuto ma non penso che lo andrò consigliando tra qualche anno, cosa che invece faccio per film che mi sono davvero piaciuti (avete mai visto Birdman? Merita, guardatelo). Sarei curioso di sentire i commenti di quelli che oggi sono super entusiasti, tra qualche anno, non dubito che rimarrà tra i preferiti di molti (tipo Guru) ma sto arrivando alla conclusione che conviene guardare film e serie dopo che è passato il periodo di maggiore visibilità perché si viene intossicati di pareri superficiali. (Non per nulla ho iniziato a vedere Game of Thrones una settimana fa)

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Per me è stato il film nettamente migliore che ho visto negli ultimi 2-3 anni. Non lo fa diventare un capolavoro della storia del cinema, ma nel grigiore del cinema degli ultimi anni mi ha suscitato molto entusiasmo e non capisco perché bisogna fare per forza gli spezzabolgia. :p

 

Tra l'altro ero andato a vederlo piuttosto prevenuto e invece mi ha sorpreso, al contrario del film di tarantino che invece è stato una grossa delusione. 

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  • 5 settimane dopo...
Il 18/10/2019 at 07:47, Toremoon dice:

Scusate, ma è assurdo. Come se diceste che il film non può non piacere. 

 

Io ho spiegato che il film non mi è piaciuto perché l'approfondimento psicologico del personaggio è carente: è un melanconico monotematico che non ha alcuna attinenza con la realtà. Quel Joker, o Arthur, non potrebbe esistere così e il personaggio non potrebbe crescere viste le premesse. 

 

Se a voi è piaciuto va bene, ma lasciatevi un po' accarezzare dalle mie parole. 

 

Sono andato a vederlo con mio fratello che ha commentato: "è come andare a vedere Fast & Furious con un meccanico". 

 

Il film può giustamente non piacerti, ma trovo il commento del meccanico non attinente agli obiettivi prefissi da questo film.

Credo che in quasi tutti i film ci siano sempre delle scelte forzate con dei buchi di trama, personaggi che decidono sempre in fretta, arrivano molto velocemente a conclusioni o a crescite interne (sappiamo che nella realtà possiamo passare interminabili minuti per decidere se comprare o no una maglietta da 10 euro) o che fanno delle scelte totalmente illogiche che vengono giustificate in un paio di frasi (quante volte abbiamo visto la donna scegliere di addentrarsi nell'oscurità dopo che tutti i suoi amici sono stati uccisi?).

Se sei andato a vederti Joker pensando che questo fosse un corso di aggiornamento per la tua professione, sicuramente hai perso il tuo tempo.

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Il 25/10/2019 at 17:59, Helder dice:

Come tutta la gente che non legge fumetti ma ci tiene a fare (o andare a vedere) film sui fumetti, salvo poi dire "sì ma parliamo di graphic novel". Beh, mi spiace, ma i graphic novel sono fumetti.

 

 

https://www.fumettologica.it/2013/12/la-discussione-tra-concita-de-gregorio-e-gipi-sulla-parola-fumetto/

fumetto.PNG

Modificato da Tersite
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