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Al volo


The Duke
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Beh, se anche tu sei come Zero che leggeva Delitto e Castigo e il giudizio complessivo dipendeva dal "finale" come se fosse un thriller dozzinale, allora hai fatto bene ad abbandonare L'Idiota. Altrimenti evidentemente non era periodo. Io ad esempio ho iniziato il mese scorso I Demoni, ma non ho l'umore adatto e l'ho messo da parte. Ma lo riprenderò sicuramente.

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13 ore fa, absolute dice:

Ho sentito l'audiolibro [di Bel Ami] e onestamente sono dovuto tornare indietro spesso perché mi distraevo facilmente di quanto era noioso. Cosa che non mi è mai successa neanche con libri che ritenevo poco interessanti.

io ho un pregiudizio radicato e profondo contro gli audiolibri, quindi do la colpa del fatto che non ti sia piaciuto a quello.

(e non ho neanche letto il libro ovviamente, altrimenti che pregiudizio sarebbe?)

 

io invece ho cominciato il Conte di Montecristo :D

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Del Conte di Montecristo ho ascoltato una versione radiofonica della RAI interpretata da Andrea Giordana secondo me molto ben fatta. E quella mi ha appassionato tantissimo. Dipende dal libro, non dal mezzo. Però effettivamente queste versioni audio sono spesso riduzioni e se poi il libro mi piace mi dispiace non aver letto la versione integrale, ecco perché ultimamente scelgo sempre titoli meno interessanti. Come Bel Ami, ad esempio.

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ma quello che contesto io degli audiolibri non è il valore dell'esperienza in se, che magari può essere altissimo... è che non è un'esperienza di lettura, appunto è un altro mezzo. Lo piazzerei vicino all'ascoltare la radio, di sicuro non è leggere.

E' una polemica assolutamente random, ma so che le ami come me :D

 

p.s: ma l'IT (cit. Bless) di questo topic qual è? Per regolarmi in futuro :o

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9 ore fa, Lucky dice:

ma quello che contesto io degli audiolibri non è il valore dell'esperienza in se, che magari può essere altissimo... è che non è un'esperienza di lettura, appunto è un altro mezzo. Lo piazzerei vicino all'ascoltare la radio, di sicuro non è leggere.

E' una polemica assolutamente random, ma so che le ami come me :D

 

Scusa, ma non ti è mai capitato di sentire leggere, magari a scuola,  un libro ad alta voce? Quindi in quel caso non è più lettura? Sono d'accordo sul fatto che alcune versioni in audiolibro siano in realtà teatrali, modificate e dunque non sono libri. Ad esempio ho sentito I Tre Moschettieri riadattati sotto forma di dialoghi a più voci. Così come diversi racconti di Sherlock Holmes. Ecco, in quel caso sono d'accordo, non è come aver letto il libro. Ma quando un audiolibro consiste nella semplice lettura (preferibilmente integrale) di un libro, non vedo la differenza. Perché allora andrà a finire che pure chi legge su un ereader non ha la stessa esperienza e quindi se usa quello è come se non leggesse.

 

9 ore fa, Lucky dice:

p.s: ma l'IT (cit. Bless) di questo topic qual è? Per regolarmi in futuro :o

 

Boh, tecnicamente qui qualcuno chiede un consiglio su cosa leggere e gli altri si esprimono. La differenza con altre discussioni è che questa è nata con l'intento di ricevere una risposta "al volo", quindi magari si consigliano libri facilmente reperibili che tutte le librerie dovrebbero avere subito disponibili. Ma si tratta pur sempre di foruml, quindi tra un po' potremo chiacchierare tranquillamente dei benefici della farina di segale. 

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Dipende dal lettore che lo interpreta e dipende da quanto tempo ci metti tu a leggere. Per quanto mi riguarda gli audiolibri in effetti richiedono più tempo, senza considerare che spesso (specie quelli della RAI) si trovano con sigla iniziale e finale e anche intermezzi musicali, quindi il tempo si allunga ulteriormente. Ti faccio alcuni esempi.

Quelli della RAI sono sempre versioni ridotte e si aggirano intorno alle sette-otto ore per questioni di palinsesto. Credo corrispondano circa ad un libro da duecento-trecento pagine. Ad esempio Cuore di Tenebra dura circa quattro ore e mezza senza interruzioni. Poi però ci sono anche altre fonti e ad esempio ho sentito I Viaggi di Gulliver per una durata di dodici ore.

Dipende, ma sì, in generale, almeno per quanto mi riguarda, ci metto di più, in media una volta e mezza/due volte il tempo di una lettura normale.

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io ho il mio modo di leggere, quindi sono d'accordo con lucky nel fatto che le reputo 2 esperienze diverse.

 

sui libri, certe frasi me le rileggo tre volte, altre mi scivolano via, qualche volta salto addirittura qualche riga, mi capita quando le descrizioni dei luoghi mi sembrano eccessivamente lunghe e non le trovo necessarie. alcune volte torno indietro e mi rivedo una cosa che magari mi era sfuggita.

ho sentito raramente audiolibri, perché non riesco a tenere la concentrazione per molto tempo, succede che mi distraggo o lo faccio mentre faccio altro e quindi mi si sovrappongono i pensieri. mi sembra sempre di non vivere appieno la storia.

tutto cambia ancora se lo devo fare per motivi pratici (ad es devo esercitarmi in una lingua), qui ho sentito articoli o pezzi di libri, e sulla storia e la qualità del testo mi soffermo davvero poco, mi concentro solo sulla comprensione e l'esercizio

 

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1 ora fa, absolute dice:

 

Scusa, ma non ti è mai capitato di sentire leggere, magari a scuola,  un libro ad alta voce? Quindi in quel caso non è più lettura? Sono d'accordo sul fatto che alcune versioni in audiolibro siano in realtà teatrali, modificate e dunque non sono libri. Ad esempio ho sentito I Tre Moschettieri riadattati sotto forma di dialoghi a più voci. Così come diversi racconti di Sherlock Holmes. Ecco, in quel caso sono d'accordo, non è come aver letto il libro. Ma quando un audiolibro consiste nella semplice lettura (preferibilmente integrale) di un libro, non vedo la differenza. Perché allora andrà a finire che pure chi legge su un ereader non ha la stessa esperienza e quindi se usa quello è come se non leggesse.

ma vedi tu stesso usi verbi appartenenti a sfere sensoriali diverse; con l'audiolibro ascolti non leggi, la lettura presuppone un approccio personale che permetta come dice silvia di scegliersi la velocità, di saltare pagine, di rileggere certe frasi... per me non sono minimamente accostabili le due cose.

Mentre il mezzo su cui leggi non importa, che sia sul kindle, su un pc, su un papiro o in braille, la sostanza resta la stessa.

 

Comunque Il Conte mi spaventava un po' perchè essendo un romanzo d'appendice suppongo che l'importante siano i colpi di scena e io li conosco più o meno tutti a grandi linee avendo visto un paio di sceneggiati televisivi :D

però invece la prosa è scorrevolissima e mi sto appassionando lo stesso!

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Eh, ma allora io se guardo un film al cinema lo guardo per intero senza pause, mentre a casa salto pezzi, torno indietro, riguardo alcune scene e mando avanti quelle che mi annoiano. Sono due percezioni diverse del film allora?

 

Ovviamente ascoltare un audiolibro e leggere un libro non è proprio la stessa cosa. Ma vale lo stesso discorso anche per uno spettacolo visto fisicamente a teatro e una ripresa televisiva dello stesso (o due rappresentazioni della stessa opera ma fatte da due compagnie differenti), ma non è che sono due cose diverse. Sono d'accordo sul dire che ovviamente ci sono le dovute differenze nell'usufruirne, ma allora è anche diverso il mio modo di apprezzare un libro se me lo leggo in spiaggia in mezzo alla confusione o a casa nella tranquillità della mia poltrona, se è per questo. Dico solo che se ascolto un audiolibro o se lo leggo le due esperienze saranno per forza di cose "diverse", ma non è che se ho ascoltato l'audiolibro dirò "non ho mai letto quel libro" perché nella sostanza l'ho assimilato in maniera identica e sono cambiate solo le sfumature (valore aggiunto/sottratto dalla bravura del lettore, mia capacità di attenzione durante la lettura, tempo e possibilità di riascoltare/rileggere/saltare ciò che voglio). Come ho detto io ritengo che si possa parlare di una cosa diversa quando si parla di versione radiofonica con soli dialoghi, magari anche a più voci. 

Facciamo l'esempio di Novecento di Baricco. Nasce come monologo teatrale, ma è molto più diffuso come libro. E ne hanno fatto un film riuscitissimo. Tra monologo teatrale e libro, secondo me, c'è una differenza non da poco eppure rimangono sullo stesso livello. Il film, per quanto fedele e ottimamente interpretato, è proprio un'altra cosa. Ho citato questo perché appunto riconosco che tra la lettura di un testo teatrale e la sua rappresentazione ci sia un abisso, ma Novecento stesso viene definito a metà tra spettacolo e lettura ad alta voce.

 

Ripeto, capisco cosa intendete dire. Ma il mio discorso è che se qualcuno mi chiede se ho letto I Tre Moschettieri gli rispondo "no, ne ho però ascoltato una versione radiofonica fatta molto bene". Se invece mi chiedono se ho letto I Viaggi di Gulliver rispondo di sì e non necessariamente specifico che il mezzo era un audiolibro anziché un libro cartaceo. Perché fondamentalmente io quando leggo sono piuttosto lineare e quindi l'unica differenza dell'audiolibro è l'aver sentito la voce del lettore (che tra l'altro era anche piuttosto strana, ma alla lunga ci ho fatto l'abitudine ed è diventata "neutra" alle mie orecchie).

Sarà che in mente ho l'esempio di gente a cui chiedi "conosci il libro x?" e mi rispondono "sì, ho visto il film". Per il resto mi pare che siamo d'accordo, solo che evidentemente voi leggete in maniera molto più "personale" e quindi la vostra esperienza è drasticamente diversa. Ma allora si torna al discorso del leggere in spiaggia e leggere a casa che magari per altri cambia totalmente esperienza di lettura.

 

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io riesco ad astrarmi dalla realtà, a volte anche in contesti in cui c'è confusione (tipo spiaggia), e "non sento" il resto

però se mi astraggo dalla cucina o dalla guida mentre ascolto un audiolibro potrebbe finire male.

mi distraggo anche se ascolto un audiolibro sul divano di casa e passa il gatto 

forse è una abitudine o una capacità diversa dell'attenzione, riesco a seguire molto meglio lo scritto del parlato, e anche come memoria quello che scrivo mi resta impresso, quello che ripeto molto poco 

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Eh, ma allora il problema non è solo il mezzo, ma anche come voi recepite il mezzo, quindi è una cosa soggettiva. Fermo restando che obiettivamente un audiolibro è diverso da un libro, così come, però, leggere un libro in silenzio per alcuni può essere diverso che leggerlo in mezzo alla confusione. Io dicevo solo che come non ritengo la differenza così grande nel secondo caso, la considero parimenti trascurabile nel primo. Ma capisco che ci sia gente che per motivazioni personali percepisca le due esperienze in maniera diversa. 

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ma a parte la cosa soggettiva sul fatto che io effettivamente non riuscirei ad avere abbastanza concentrazione per apprezzare un audiolibro, non riuscirei a far spaziare la fantasia con una voce impostata che legge al posto mio ecc ecc...  ascoltare non è leggere :unknw:

che sembra una cosa da capitan ovvio ma a quanto pare no :D

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Absolute, curiosità mia, ma quando ascolti gli audiolibri, perché preferisci quel metodo di fruizione rispetto a leggere il libro? Cioè, è questione di gusto (e la cosa mi incuriosirebbe perché non conosco nessun altro a cui piace ascoltare audiolibri) o c'è qualche motivo pratico?

Modificato da JackShepard
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16 ore fa, absolute dice:

Non capisco, quindi se tu leggessi ad alta voce una cosa, la registrassi e poi la riascoltassi (ipotizzando che nel frattempo tu l'abbia dimenticata) sarebbe comunque una cosa diversa o a quel punto è la stessa cosa? Giusto per capire.

no sarebbe una cosa diversa perchè appunto non starei leggendo ma ascoltando.

Comunque lo so che Helder è cattivo ( :D ) ma non prendertela. Quello che sia io che lui vogliamo dire è che è un tipo di fruizione totalmente diversa. Se io guardassi a teatro il Macbeth poi potrei dire di averlo letto? No, perchè non l'ho letto, l'ho guardato a teatro. Eppure le parole sono quelle e anzi a teatro sicuramente renderanno 1000 volte di più che lette su un libro. Quindi un audiolibro l'ho letto? No, l'ho ascoltato. Magari ho avuto un'esperienza più ricca ma comunque non l'ho letto

 

P.s: sappiate che il conte di Montecristo è un gran libro xD

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